BYD ancora in cima all'attenzione dei media, con il lancio di quella che è vista come una potenziale concorrente di Tesla Model 3. La Seal ha batteria strutturale con due diverse capacità
Proprio oggi vi abbiamo fornito alcune nuove informazioni sulle batterie LFP di BYD, che subito, per coincidenza, dobbiamo tornare a parlare della casa automobilistica cinese. Questo perché sono stati aperti i preordini per un'altra vettura BYD tanto attesa, la Seal, vista da molti come potenziale concorrente di Tesla Model 3.
I motivi sono, a prima vista, ovviamente estetici, trattandosi di una berlina sportiva di dimensioni simili, ma andando ad analizzare le specifiche si scoprono anche questioni tecniche rilevanti.
BYD dichiara che la Seal sarà la sua prima vettura con la tecnica costruttiva cell-to-body, ovvero con le celle al litio poste direttamente nel telaio, ma comunque con un involucro ben definito, il cui coperchio superiore è anche il pavimento degli interni. La stessa cosa che Tesla ha progettato per le Model Y con celle 4680, in cui abbiamo visto che la rimozione del pacco batteria fa scomparire di fatto tutti gli interni della vettura.
Una differenza sostanziale sta nel formato delle celle. Tesla, seppur con dimensioni considerevolmente superiori, è rimasta fedele al formato cilindrico, mentre le celle BYD, come si vede dallo schema qui sopra, hanno un'insolita forma esagonale, che però dovrebbe garantire una rigidità senza precedenti.
L'apertura dei preordini ha anche svelato alcuni dettagli tecnici. La Seal sarà disponibile con trazione posteriore, scegliendo tra 150 o 230 kW di potenza, oppure anche a trazione integrale, con due motori, per 380 kW complessivi. Doppia scelta anche per la batteria, la cui capacità ricalca quella proposta proprio da Tesla, con 61,44 kWh e 82,56 kWh. Qui però c'è una differenza molto interessante, ovvero che BYD utilizzerà celle con chimica LFP anche per la versione long range, dimostrando che la tecnica cell-to-body offre abbastanza spazio per raggiungere la capacità desiderata, nonostante la densità energetica inferiore di questa tipologia di batterie.
L'auto paga però qualcosa sul fronte della ricarica, con potenza massima supportata di 110 kW o 150 kW. Se per la standard range si tratta di una differenza non enorme, per la top di gamma sono invece ben 100 kW in meno rispetto alle auto migliori del competitor americano. L'autonomia invece, secondo i dati preliminari, è in linea con la capacità dell'accumulatore.
BYD ha però un jolly abbastanza importante da giocarsi, ovvero quello del prezzo. Il listino per ora prevede costi tra l'equivalente di 30.000 e 41.000 euro, circa 9.000 euro in meno di Tesla. La fabbrica di Changzhou dovrebbe produrre circa 60.000 vetture all'anno, ma le cose potrebbero cambiare, in quanto solo nelle prime sei ore la casa ha ricevuto oltre 22.000 preordini.
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