Prism, wallbox camaleonte che diventa "Solar" cambiando la Cover - Vaielettrico

2023-03-01 11:36:33 By : Ms. Minidy Chen

Una ricarica domestica implementata “a rate”, ma senza necessità di sostituire il dispositivo più semplice ed economico con uno più evoluto e prestazionale. L’idea è di Silla Industries con la sua wallbox Prism che da Basic diventa Solar.

La versione di partenza, Prism Basic, dispone già di tutte le funzioni indispensabili per garantire massima sicurezza, l’ integrazione con i consumi di casa,  la praticità d’uso del cavo integrato. Chi però, in un secondo tempo, volesse qualcosa di più, per esempio un dialogo “virtuoso” con l’impianto fotovoltaico e l’accumulo statico installati successivamente, potrà aggiungere le nuove funzionalità semplicemente sostituendo il coperchio dalla classica geometria esagonale, la cosiddetta “cover”. La Prism Basic si trasformerà in Prism Solar. Il vantaggio della soluzione messa a punto da Silla Industries è quindi la scalabilità nel tempo.

Le esigenze dell’automobilista elettrico possono aumentare per molte ragioni. Di sicuro a tutti capita di iniziare l’avventura in auto elettrica con qualche riserva mentale riguardo alla ricarica in garage. Tanto che la maggior parte comincia connettendo il veicolo saltuariamente e solo quando l’autonomia arriva al lumicino. Si accontenta perciò del classico carichino in dotazione con relativa presa shucko.

Dopo qualche mese di rodaggio, però,  i più si rendono conto che la ricarica domestica notturna è la modalità di ricarica di gran lunga più comoda e vantaggiosa. E diventa quella largamente prevalente, se non esclusiva. Installare una wallbox, a quel punto, è un passo obbligato.

La Prism Basic, con un prezzo di partenza di 790 euro, è fra le soluzuoni più economiche sul mercato. Silla Industries l’ha pensata per rientrare nei minimali finanziabili con il Superbonus 110%, che sono di 1.500 euro, installazione compresa.

Ma il sistema energetico di casa può diventare un contesto complesso, con il quale la ricarica auto deve poter dialogare ed entrare in sinergia. Si pensi all’autoproduzione di elettricità da fotovoltaico e al suo stoccaggio in accumulatori stazionari.  Oppure alla sperimentazione avviata dal Gestore Sistemi Energetici (GSE) per elevare automaticamente e gratuitamente la potenza contrattuale da 3 a 6 kW nelle ore notturne e nei festivi. E la piena connettività per la gestione da remoto.

Per sfuttare al meglio queste nuove opportunità serve una wallbox più intelligente. I possessore di Prism Basic, però, non dovranno sostituirla: basterà rimpiazzare la copertura anteriore del caricatore con una Smart Cover per passare da Prism Basic e Prism Solar con tutte le funzioni avanzate previste da questo dispositivo premium. In particolare:

La Smart Cover è dotata infatti di scheda di rete, modulo Wi-Fi, lettore RFID, firmware per la connessione diretta con Prism e per l’accesso al cloud nonché per la programmazione della ricarica per fascia oraria.

La Smart Cover può essere personalizzata, con una gamma di diversi colori e l’inserimento di loghi, numerazioni o scritte, per impieghi aziendali, alberghieri o multipli in parcheggi pubblici o condominiali.

La sostituzione è semplice e può essere fatta in autonomia. Una vota tolta la tensione per lavorare in sicurezza, è sufficiente rimuovere la cornice metallica “a scatto”, rimuovere la cover originale, sostituirla con la Smart Cover, inserire l’unico connettore presente, avvitare, rimettere la cornice, attivare la tensione e procedere con la configurazione guidata di Prism.

La Smart Cover costa 395 euro iva incusa.  A fine operazione l’utente avrà in garage una Prism Solar RFID, pagata appena 25 euro più dello stesso oggetto acquistato immediatamente, che costa 1.160 euro.

Ricordiamo ai lettori di Vaielettrico che è ancora in corso una promozione speciale a loro riservata che prevede  uno sconto del 10% su Prism Basic.

Mi sfugge però come possa misurare l’energia in esportazione per poter determinare quando il fotovoltaico sta producendo, cambiando solo la cover e senza installare anche un meter esterno, che immagino non venga installato con la Prism Basic (o sbaglio?).

Probabilmente prevede una pinza amperometrica da mettere in uscita sull’inverter, da comprare a parte (ma quella è vero anche per la wallbox già predisposta).

Esatto, serve pinza amperometrica, che però vedo essere fornita già con la Prism Basic (per il controllo dinamico dei carichi), probabilmente ne daranno una in grado di misurare anche la corrente esportata, necessaria per la funzione “solar”. Diciamo che sarebbe bastato un accenno in più ?

Forse con la cover solar dialoga via rete con l’impianto fotovoltaico e accumulo, non è necessario esser connessi fisicamente, e se non ricordo male tutte queste tecnologie sono consultabili da remoto.

Gli impianti fotovoltaici in genere hanno i loro meter che sono esclusivi (a meno che, immagino, non usi una wallbox dello stesso produttore dell’inverter, vedi ad esempio la piattaforma SolarEdge), mentre la wallbox ha bisogno di un meter suo (detto anche pinza amperometrica). Io infatti ho inverter SolarEdge ma wallbox della Wallbox ed ho dovuto installare due pinze.

Per rispondere a tutti, io ho la prism solar (nata così). Il meter è solo uno e va messo sul contatore di scambio. La. Wallbox non sa direttamente quanto sta producendo il fotovoltaico, ma semplicemente tenta di mantenere il prelievo da rete a 0 (configurabile) se si va in modalità solar. Il meter ha bisogno di un cavo bipolare 0,25mm. Che io ricordi la prism Basic ha comunque la gestione dinamica dei carichi per evitare che il contatore salti e per farlo deve sicuramente avere già il meter

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