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2.06: Per questa terza serata è tutto, grazie per averci seguito e buonanotte! A questa sera!
2.05: Scendono i Coma_Cose, Colapesce e Dimartino, Giorgia ed Elodie ma è ancora tutta da giocare! Questa sera sarà la volta dei duetti. Grandi nomi all’Ariston ed è ancora gara
2.03: Conferma al comando per Marco Mengoni come da pronostico, al secondo posto nemmeno troppo a sorpresa per Ultimo, terzo posto, a sorpresa ma fino a un certo punto, per Mr. Rain, Lazza risale in quarta posizione., Tananai tiene bene
2.02: 5) Tananai, 4) Lazza, 3) Mr. Rain, 2) Ultimo, 1) Mengoni
2.01: 10) Giorgia, 9). Elodie, 8) Colapesce Dimartino, 7) Rosa Chemical, 6) Madame
2.00. 19) Leo Gassmann, 18) Mara Sattei, 17) Articolo 31, 16) Ariete, 15) LDA, 14) Paola e Chiara, 13) Modà, 12) Gianluca Grignani, 11) Coma_Cose
1.59: 28) Sethu, 27) Shari, 26) Will, 25) Anna Oxa, 24) Olly, 23) Gianmaria, 22) Cugini di Campagna, 21) Levante, 20) Colla Zio
1.58: E’ il momento della classifica
1.45: In attesa della classifica al termine della terza serata è il momento di Alessandro Siani sul palco dell’Ariston
1.36: Altro pezzo che strizza l’occhio ai teenager che poi finiscono per ascoltare sempre la stessa tipologia di musica
1.33: Will Stupido di W. Busetti – S. Cremonini – A. Pugliese Ed. Eclectic Music Publishing/Thaurus Publishing/ Starpoint International/Universal Music Publishing Ricordi – Milano – Roma – Milano
La nostra storia non è andata come pensi tu Ti mentirei se ti dicessi non ti penso più Io in verità mi sono perso Per me sei il mare aperto E l’odio è una corrente che ci tira giù Ti chiedo scusa se poi annego in una lacrima Ma non riesco a voltare pagina Parole parole non bastano, siamo occasioni che passano, Siamo dolori che canterò, so che se torni non basterò Siamo ferite che ballano, io non sopporto chi parla no, Siamo dolori che canterò e so che se torni non basterò Ma a volte io mi sento stupido Volevo tutto il pianeta stringerlo in una mano Volevo fare il poeta, ora l’essere umano E divento pure un po’ banale Come dirti che se non ci sei non so che fare E poi ti chiamo subito Ma dubito che tu voglia rispondermi Ora che non sei più parte di me Ora mi chiedo che cosa farai da grande Ormai ti vedo andare sempre più distante da me E so che forse tu lo trovi divertente, ma non mi è rimasto niente, Se non qualche ricordo di noi Il tempo può andare all’indietro se vuoi Anche se Parole parole non bastano, siamo occasioni che passano, Siamo dolori che canterò, so che se torni non basterò Siamo ferite che ballano, io non sopporto chi parla no, Siamo dolori che canterò e so che se torni non basterò Ma a volte io mi sento stupido Volevo tutto il pianeta stringerlo in una mano Volevo fare il poeta, ora l’essere umano E divento pure un po’ banale Come dirti che se non ci sei non so che fare E poi ti chiamo subito Ma dubito che tu voglia rispondermi Ora che non sei più parte di me E a volte io mi sento stupido, ma ruberò le lacrime che ti porta via il vento Lo sai come mi sento, perché so che mi senti, nel pieno della notte Mi tremerà la voce, darò la colpa al freddo E non tornerò E divento pure un po’ banale Come dirti che se non ci sei non so che fare E poi ti chiamo subito Ma dubito che tu voglia rispondermi Ora che non sei più parte di me
1.32: Will – “Stupido” (TESTO: William Busetti (Will) MUSICA: Simone Cremonini, Andrea Pugliese)
Una canzone onesta che serve per capire che la stoffa c’è. Senza strafare, molto pop e accattivante: “volevo fare il poeta, ora l’essere umano e divento pure un po’ banale…”
Will è l’ultimo (in ordine alfabetico) dei Big è anche l’ultimo dei sei emergenti scelti con “Sanremo Giovani”. Ha scritto da solo il testo di questa ballata pop per Sanremo, nostalgica e sentimentale, dove si parla di un amore finito che lo ha lasciato perso ad annegare in una lacrima, incapace di voltare pagina. «E poi ti chiamo subito ma dubito che tu voglia rispondermi ora che non sei più parte di me».
1.30: Nella tradizione dei Modà questo pezzo che farà contenti i grandi fans. Niente di nuovo ma alla fine probabilmente di questo avevano bisogno i Modà
di F. Silvestre – E. Palmosi – F. Silvestre
Lasciami… ma regalami un giorno…
Lasciami… quando poi farà buio e vai via di nascosto…
Lasciami… solo un po’ di profumo e un bicchiere con dentro un ricordo, mettici un bacio e veleno con ghiaccio…
Lasciami… ma fallo in silenzio… lasciami… ma ti prego fai in modo che non me ne accorga…
Ma che giorno è? È il primo giorno senza te… ho bevuto il veleno e ho capito la parte [peggiore di me…
Ma che giorno è? È il primo giorno senza te… ho bevuto il tuo bacio e ho sentito la parte migliore di te…
Quella che mi mancherà… quella che non scorderò.
Lasciami… ma regalami un sogno… lasciami… con la nostra canzone e un bicchiere con dentro un tramonto, mettici un bacio e veleno con ghiaccio…
Lasciami… ma non farmi capire… lasciami… col pudore di chi vuole piangere ore…
Ma che giorno è? È il primo giorno senza te… ho bevuto il veleno e ho capito la parte [peggiore di me…
Ma che giorno è? È il primo giorno senza te… ho bevuto il tuo bacio e ho sentito la parte migliore di te…
Quella che mi mancherà… quella che non scorderò.
Ma che giorno è? È il primo giorno senza te… ho bevuto il tuo bacio e ho sentito la parte migliore di te…
Quella che mi mancherà… quella che non scorderò mai.
1.26: Modà – “Lasciami” (TESTO: Francesco Silvestre MUSICA: Francesco Silvestre, Enrico Palmosi) “Lasciami ma fai in modo che non me ne accorga…” parte quasi sommessa e poi esplode in pieno e familiare stile Modà con intarsi di violino che la impreziosiscono . Sul palco sicuramente guadagnerà punti perchè i ragazzi ci sanno fare e toccano le corde giuste. Il voto aumenterà con le serate.
Il terzo Sanremo dei Modà da Big, il primo dopo 10 anni, potrebbe sembrare a un primo sguardo una canzone d’amore ma, come segnalato in una nota della band, l’autentico tema è la depressione: «Ho bevuto il veleno e ho capito la parte peggiore di me» è una frase che mostra un lato più intimo e personale del gruppo di Kekko Silvestre. Il pezzo, che identifica in un bacio la possibile uscita da un momento difficile, è comunque una ballata intensa in pieno stile Modà che non deluderà i fan.
1.24: Altro pezzo orecchiabile e radiofonico. Non da storia della musica ma carino
1.23: Gianmaria gioca a fare il Tananai di quest’anno. Auguri!
di G. Volpato – G. Manilardi – V. Centrella – A. Filippelli –
V. Petrozzino – G. Volpato – G. Manilardi
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/
Sony Music Publishing (Italy)/Gorilla Publishing – Milano
Ti ho baciato sulla fronte, sono uscito,
Ho tenuto il bacio che mi hai dato in viso
Per non correre nessun rischio
Ho occupato uno spazio più piccolo
Che mi sono perso? Ero solo distratto, da me
Sono entrato con la macchina in giardino
Perché non vedevo l’ora di tornare
Ora che sorella mia tu sei madre
Dimmi se siamo ancora fratelli
Che mi sono perso? Ero solo distratto, da me
E se correre fuori, mi lascia fermo dentro
Allora spero di stancarmi presto
E se seguendo gli altri, lascio indietro me stesso
Farò di tutto per stare da solo un momento
Ma che ti sembro un mostro?
Che mi sono perso, ero solo distratto, da me
Mò che ti sembro un mostro
L’ho pensato pure io un secondo
Che mi sono perso, ero solo distratto,
Ti ho lasciato sopra il letto un mio libro
Ma con tutti quanti i letti che ho visto
Voglio entrare nei discorsi deciso,
Ma mi sono perso tanto e che dico?
Se non sai mai di che si parla tanto vale star zitto
E se le stelle fuori mi hanno tenuto sveglio
Vuol dire che ho avuto più di un pensiero
Se per allontanarsi basta prendere spazio
Ma che ti sembro un mostro?
Che mi sono perso, ero solo distratto, da me
Mò che ti sembro un mostro
L’ho pensato pure io un secondo
Che mi sono perso, ero solo distratto,
Ma che ti sembro un mostro
1.21: Gianmaria – “Mostro” (TESTO: Gianmaria Volpato, Gianmarco Manilardi MUSICA: Gianmaria Volpato, Gianmarco Manilardi, Vito Petrozzino, Antonio Filippelli, Vincenzo Centrella)
Riconoscibile ma forse troppo con il rischio del già sentito. Lui piace e piacerà: “e se correre fuori mi lascia fermo dentro…ma che ti sembro un mostro?”. Curiosa di vederlo sul palco dell’Ariston.
Gianmaria è un altro dei sei esordienti a Sanremo scelti a “Sanremo Giovani”. La vocalità del giovane cantautore si rifà a quella del nuovo pop italiano, ma nel ritornello una cassa ritmata porta questo pezzo in territori più vicini all’elettronica. «Ma che ti sembro un mostro? Guarda che sono a posto» è il ritornello di un pezzo dedicato non a un sentimento romantico, ma agli affetti famigliari: «Ora che sorella mia sei madre, dimmi se siamo ancora fratelli»
1.19: Operazione complicata, quella di Shari che punta tutto sull’r&b. Ritmo sincopato che in Italia non ha mai attecchito
di S. Noioso – L. Fenudi – R. Puddu – M. Pisciottu – S. Noioso
Ed. Sugarmusic/Lebonski/Brioche Ed. Mus./Red Music Edizioni Musicali/Senza Dubbi – Milano – Olbia (SS) – Milano – Modena
Forse vorrei una ragazza normale
Che mi guardi e mi sorrida mentre le scrivo canzoni d’amore
Forse vorrei qualcuno da idealizzare
Che mi tenga apposto il cuore
Mentre svuoto la mente e forse
Forse vorrei un uomo che mi ascolti
Parlare dei problemi e dei posti in cui vorrei abitare
Per poi fargli del male
Ci fossi tu qua con me
Mi sentirei un po’ meno egoista
Mentre stappo sta birra che sa di the
Tu qua con me saresti un po’ meno egoista
Prendi in mano la vita un po’ com’è
Sali per la montagna dei miei pensieri e arrivi in cima
Ti sembra normale guardarmi così
Che neanche mi accorgo e sei dentro i miei jeans
E il weekend passato l’ho passato in prima fila
Dal divano osservavo in silenzio la vita crollarmi davanti
Ma mi perdo il film
Per sollevarmi se mi chiudo
Non mi servisse più il tuo aiuto
Ti avrei mandato già a fanculo
Odio chi non ha mai amato ma dice di averlo fatto (come te)
Odio chi non prova niente e poi gioca col cuore di un altro (come me)
Ci fossi tu qua con me
Mi sentirei un po’ meno egoista
Mentre stappo sta birra che sa di the
Tu qua con me saresti un po’ meno egoista
Prendi in mano la vita un po’ com’è
Sali per la montagna dei miei pensieri e arrivi in cima
Forse vorrei, vorrei, vorrei, vorrei
Ci fossi tu qua con me mi sentirei un po’ meno egoista, egoista
Forse vorrei, vorrei, vorrei, vorrei
Ci fossi tu qua con me mi sentirei un po’ meno egoista, egoista
Shari – “Egoista” (TESTO: Shari Noioso MUSICA: Shari Noioso, Maurizio Pisciottu (Salmo), Luciano Fenudi, Riccardo Puddu)
In quota Madame ma coraggiosa. Una delle più contemporanee e meno sanremesi. Con un finale in crescendo “Vorrei, vorrei, ci fossi tu qua con me mi sentirei un po’ meno egoista”
C’è anche il rapper-fenomeno Salmo tra gli autori della musica di questo brano, con cui debutta a Sanremo l’esordiente Shari, scelta durante lo show “Sanremo Giovani”. La giovane artista ha una vocalità che è quella tipica delle nuove generazioni del pop italiano, ma nel brano il parlato si unisce in modo inaspettato con una melodia che, con l’aiuto di un arrangiamento intelligente, entra di diritto nei territori del soul. «Ci fossi tu qua con me mi sentirei un po’ meno egoista mentre stappo sta birra che sa di the» è la frase da segnare di un brano dove si abbattono con onestà alcune barriere delle convenzioni sociali (e musicali) legate alla sessualità.
1.16: 45525 il numero per le donazioni a favore delle vittime del terremoto in Turchia
1.13: Vestito nero lungo per la terza uscita di Paola Egonu con palla da volley in mano
1.10: Il ritmo è indiavolato. Pezzo che ammicca ai più giovani e in quell’area riscontrerà successo
di M. De Lauri – G. De Lauri
Ed. Carosello Edizioni Musicali e Discografiche C.E.M.E.D./Starpoint International/
MB Massimo Bandinelli/E Ventures – Milano – Roma – Milano
Farmi sempre le stesse tre domande
Sogni troppo grandi per queste tasche
Chiedi scusa anche a papà
Se mi parli e sto per aria
Se ho una testa dimmerda
Ma qua fuori è una guerra
E spiegami com’è che si fa
Triste vedere niente cambia col tempo
E io sto da solo con il cuore a metà
Ho messo i tappi alle orecchie
Farmi sempre quelle solite facce
Non hai nemmeno detto ciao
Nemmeno detto ciao prima di andartene
E ti sto odiando ma al contrario
E ho una testa di merda
Ma qua fuori è una guerra
E spiegami com’è che si fa
Triste vedere niente cambia col tempo
E io sto da solo con il cuore a metà
Ho messo i tappi all’orecchie
Se tu non sei qua ma ho
Buchi nei miei jeans dove ho messo i sogni
La testa va in tilt con i tuoi discorsi
Brucio questi anni come se non li avessi
Come siga spente sui polsi
E spiegami com’è che si fa
Triste vedere niente cambia col tempo
E io sto da solo con il cuore a metà
Ho messo i tappi all’orecchie
1.08: “Pioverà per sempre”. L’ultima pubblicazione vede un’apertura del percorso dell’artista verso la direzione di una Trap più melodica, alternando lo scream alla voce in un’ottica più pop.
Il 2021 e il 2022 sono anni in cui vengono pubblicati diversi featuring: Sethu collabora, fra gli altri, con Don Said, gli ISIDE, Wako, Anzij e Claudym. Con quest’ultima apre i concerti dei Pinguini Tattici Nucleari al Forum D’Assago e Willie Peyote a Milano. Nel 2022 Sethu pubblica il nuovo singolo “Giro di notte”. MTV Italia lo sceglie come Artista del mese di settembre, mentre viene invitato ad esibirsi all’evento PLUG MI insieme ad altri artisti della scena urban italiana come Shiva e Rhove. Sethu ama gli anime, gli scheletri e il colore nero. Il suo idolo è Kanye West e fondamentalmente è un inguaribile doomer. Nel 2022 partecipa a Sanremo Giovani con il brano “Sottoterra”.
1.06: Il pezzo è orecchiabile, piace anche al pubblico dell’Ariston che la riempie di applausi
1.04: Per fortuna canta meglio di come si è vestita…
di E. D’Erme – A. Del Giaccio – D. Faini – V. Centrella
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Puro – Milano
Tu, tu eri più bella di me
E adesso che il letto è vuoto e la casa in silenzio ho paura a dormire
Perse, noi perse senza un perché
E c’è una torre di piatti che aspetta in cucina
E una foto di te sotto il mio cuscino
E vorrei sapere che si prova se resti
Non voglio più perderti nel chiaro di luna
Ci siamo incontrate dentro momenti pessimi
Tutto ciò che amo mi fa sempre paura
Uniamo i respiri sento caldo la mattina
Tu buttati con me, mare di guai
Non so nuotare in una vasca
Piena di squali, piena di squali
Vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito
E buttati, che la notte è solo un giorno che riposa e ci incontriamo
Ci cerchiamo nelle strade e nei silenzi di un cielo blu
Sai, sai, sai prenderti gioco di me
Di quel giardino che ho dentro annaffiavi il cemento
Io ti vorrei dire (io ti vorrei dire)
Che vorrei sapere che si prova se resto
Non voglio più perderti nel chiaro di luna
Ci siamo incontrate dentro momenti pessimi
Tutto ciò che amo mi fa sempre paura
Uniamo i respiri sento caldo la mattina
Tu buttati con me, mare di guai
Non so nuotare in una vasca
Piena di squali, piena di squali
Vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito
E buttati, che la notte è solo un giorno che riposa e ci incontriamo
Ci cerchiamo nelle strade e nei silenzi di un cielo blu
La luna sembra un po’ arrabbiata
Stanotte non sei più tornata
Forse ho perso, forse ho perso
Uniamo i respiri senti che caldo stamattina
Tu buttati con me, mare di guai
Non so nuotare in una vasca
Piena di squali, piena di squali
Vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito
E buttati, che la notte è solo un giorno che riposa e ci incontriamo
Ci cerchiamo nelle strade e nei silenzi di un cielo blu
1.02: Ariete – “Mare di guai” (TESTO: Arianna del Giaccio Edoardo D’Erme (Calcutta) MUSICA: Dario Faini (Dardust), Vincenzo Centrella)
Felice che una ragazza così giovane riesca ad essere originale senza eccessive trovate musicali o vocali. Leggera e semplice come una mattina di primavera o una sera dove “non voglio più perderti nel chiaro di luna, ci siamo incontrate dentro momenti pessimi…”. Si rivolge esplicitamente a una lei, liberamente.
La giovane artista, al suo esordio a Sanremo, porta in gara una fresca ballata sentimentale dedicata a una ragazza, e canta la ricerca di un amore che è anche un sostegno (ill ritornello recita: «Tu buttati con me, mare di guai, non so nuotare in una vasca piena di squali»). L’originale arrangiamento di Dario “Dardust” Faini riesce a mettere insieme elementi più tradizionali a sonorità contemporanee. Il testo è scritto da Ariete con il cantautore Calcutta, che di suo ci ha messo forse il gusto dei dettagli quotidiani, come le foto di un amore lasciate sotto il cuscino oppure «una torre di piatti che aspetta in cucina».
1.00: Articolo 31 nostalgici, J Ax sta “invecchiando” bene. Sempre più intreccio rock e rap
di A. Aleotti – L. P. Aleotti – F. Abbate – V. Perrini – A. Colangelo – W. Perrini – D. Silvestri
Ed. Abramo Allione Ed. Mus/Prestigio/Brioche Ed. Mus./
Willy L’Orbo/Alma/Heirloom/Warner Chappell Music Italiana/
Universal Music Publishing Ricordi/Dodo Music Italia/Red Music Edizioni Musicali – Milano
Anche se non battevamo chiodo.
Io e te scappati da un quartiere velenoso,
A differenza loro abbiamo trasformato
Là, dove scegli o lavori per due spicci
Per noi era una miniera di diamanti grezzi.
Avevamo la visione anche senza farci i funghetti.
Ma ai nostri non bastava,
Non volevamo una storia italiana,
Con la prima che ci sta
E ci metti su casa.
Ma è successo tutto a un tratto
E fai tutte le cose che
Anche morire giovani non puoi più perché
Adesso c’hai la family e dipende da te.
Poi ce l’abbiamo fatta,
All’inizio era una pacchia,
Come Frank Sinatra con la Mafia.
Ma poi diventa un lavoro e il lavoro diventa ansia,
Tipo che ti senti solo a mandare avanti la baracca,
Ma senza guardarsi in faccia,
Solo perché squadra che vince non si cambia,
Ma se sei in gabbia prima o poi scoppi di rabbia come un bimbo che si porta la palla,
Così che dopo abbiamo scritto il manuale su come trasformare un socio in un rivale.
Su come misurare vita e successo,
Che se a me va male
Godo perché a te va peggio.
Ma è successo tutto a un tratto
E fai tutte le cose che
Anche morire giovani non puoi più perché
Adesso c’hai la family e dipende da te.
Lei t’ha lasciato e ridevo,
Tua mamma è volata in cielo
E al funerale non c’ero.
Un uomo è come il vino
Quindi che l’orgoglio si fotta,
Siamo stati due coglioni infatti funzioniamo in coppia.
Nella vita gli amici li scegli,
Che si vogliono bene anche quando si fanno la guerra,
Ma è successo tutto a un tratto
E fai tutte le cose che
Anche morire giovani non puoi più perché
Adesso c’hai la family e dipende da te.
0.56: Articolo 31 – “Un bel viaggio” (TESTO: Alessandro Aleotti (J-Ax), Luca Paolo Aleotti, Federica Abbate MUSICA: Antonio Colangelo, Daniele Silvestri, Wladimiro Perrini, Vito Perrini (DJ Jad))
“Non volevamo crescere ma è successo tutto a un tratto e fai le cose che giuravi non avresti fatto” è la bella sintesi del racconto onesto di questa canzone che poi è il bel viaggio nella vita del titolo. Con sana e consapevole naturalezza gli Articolo 31 cantano i loro stessi cinquantenni. Apprezzabili.
Il primo Sanremo degli Articolo 31 arriva con una canzone dove J-Ax confronta le immagini della sua gioventù, e quella del compagno di squadra Dj Jad, con l’inevitabilità del diventare grandi, nel bene e nel male. Il “bel viaggio” del titolo è proprio quello di ritrovarsi adulti: «Non volevamo crescere, ma è successo tutto a un tratto, e fai tutte le cose che giuravi non avresti fatto» è un ritornello che si incolla immediatamente in testa. Ma la canzone è anche la storia di come i due hanno litigato («Abbiamo scritto il manuale su come trasformare il socio in un rivale») e poi si sono riappacificati. Non possono mancare i distintivi “scratch” di Dj Jad. Al testo collabora la cantautrice Federica Abbate.
0.55: L’omaggio al più grande compositore del ‘900, Burt Bacharach, scomparso oggi a Los Angeles all’età di 94 anni
0.48: L’ovazione dell’Ariston per Anna Oxa, penalizzata dai giornalisti ma che saprà risalire la china. Addirittura il coro Anna Anna
0.47: La Regina ha sfoderato un altro pezzo che resta in mente, il ritornello invita a cantare.
di A. Oxa – F. Bianconi – Kaballà – F. Zanotti
Bocche piene di falsità che nutre il mondo
Mani prive di dignità, votate a Dio
Sali, uomo, sali e dimentica
Sali e ritorna alla (tua) nascita
Occhi dell’ambiguità dei nostri tempi
Sali, donna, sali e resuscita
Sali e ritorna alla (tua) nascita
Nitida come il canto dell’anima
Di un mattino che non c’è
E che non ha nome
Arca dell’umanità andata a fondo
Cuori puri mangiati dall’avidità
Sali e poi un’altra vita tu
Di un mattino che non c’è
Di un mattino che non c’è
E che non ha nome… oh…
Oh… oh… oh… oh… oh… oh… oh…
Di un mattino che non c’è
E che non ha nome
0.44: Anna Oxa – “Sali (Canto dell’anima)” (TESTO: Anna Oxa, Francesco Bianconi, Kaballà MUSICA: Fio Zanotti)
“Vite frammentate senza verità…libera l’anima”. La musica ci riporta la Oxa migliore con testo profondo e cucito sui suoi pensieri di oggi. Poteva correre moltissimi rischi invece è una gran bella canzone difficile da interpretare a cui lei, sono certa, renderà giustizia.
Ci sono anche anche Francesco Bianconi (leader dei Baustelle) e Kaballà tra gli autori del brano pop, ma dal retrogusto soul, con cui Anna Oxa torna a Sanremo per la quindicesima volta. La straordinaria voce dell’artista esplode davvero nel ritornello, dove recita: «Libera l’anima come rondini la sera, vola libera, nitida come il canto dell’anima». Il brano sembra invitare l’essere umano ad abbandonare le falsità del mondo, le ambiguità e le «vite frammentate senza verità» per ascendere, appunto, a un livello di coscienza superiore.
0.40: Pezzo di facile ascolto, non resterà nella storia. Fa ballare
di F. Olivieri – E. Lovito – J. Boverod – F. Olivieri – E. Lovito
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Metatron Publishing/Warner Chappell Music Italiana/
Brioche Ed. Mus./Platinum Squad Independent Label/MZ Management/CVLTO Music Group/
Red Music – Milano – Torino – Milano
Come i ciechi con gli odori
Come i muti coi rumori
Come gli altri, come noi
Come un bimbo con un gioco
Come un lupo con il fuoco
Che se lo agiti, scappa via
E stavo sotto a un nuvolone
Poi mi sono accorto che
Più lontano c’era il sole aaaaaa
Se piove, piove, fino a che
Non ci si bagnerà il cuore, cuore
Vuoi sapere che si vede
Qui da sopra a uno scaffale
Io che ho molta fantasia
Che se fa una sbavatura
Poi mi sono accorto che
Mi coprivano dal sole aaaaaaa
Piove, piove, fino a che
Non ci si bagnerà il cuore, cuore
E ci si bagnerà il cuore, cuore uhhh
0.38: Olly – “Polvere” (TESTO: Federico Olivieri (Olly), Emanuele Lovito MUSICA: Federico Olivieri, Emanuele Lovito, Julien Boverod)
“Davo peso alle parole poi mi sono accorto che mi coprivano dal sole..” è una delle frasi azzeccate dell’incalzante brano di Olly che, al netto dell’unz unz, porta a casa un brano contemporaneo e discreto.
Il ritmo accelera vertiginosamente con Olly, un altro dei sei emergenti scelti nella serata di “Sanremo Giovani”. «Ma su di me solo polvere» canta il giovane artista che nel suo brano di Sanremo parla di fragilità, distrazioni, e di una pioggia capace di bagnare il cuore
0.30: Collegamento con Fiorello e al suo fianco c’è Lillo nei panni di Posaman
0.23: Un pezzo in stile Pooh per i Cugini di Campagna. Arie anni 70/80, quello che ci si attendeva dai Cugini
di D. Mangiaracina – V. Lucchesi – F. Gargiulo –
Ed. Woodworm Publishing Italia/Sony Music Publishing (Italy)/BKM Production – Arezzo – Milano
Io non sono altro che un bambino
E vorrebbe dirti che gli manchi
Io non sono altro che un dottore
Io non sono altro che un palazzo
Se mi guardi con quegli occhi amore
Io non sono altro che una storia
Io non sono altro che un giardino
Io senza di te non sono altro che
E con questo amore tornerei
A dirti che ci vuole altro
Altro per lasciarmi in un riflesso
E non era mai il momento giusto
E non era mai il momento giusto
Ora che ho trovato le parole
Già mi salta il petto
Come treni in corsa tra le nuvole
Come due uragani che distruggono
Credo, credo anch’io, che non puoi darmi il mondo
Se non guardi il mondo come lo guardo anch’io.
0.22: I Cugini di Campagna – “Lettera 22” (TESTO: Veronica Lucchesi Dario Mangiaracina MUSICA: Veronica Lucchesi Dario Mangiaracina Fabio Gargiulo)
Parte negli anni 70, ma atterra nei 2000 con quel “non lasciarmi solo” reiterato e convinto. Un po’ Pooh ma con il tocco evidente e molto ben assestato dei Rappresentante di lista. Inaspettata.
Come ormai sappiamo da tempo, la canzone dei Cugini di Campagna per Sanremo è firmata da La Rappresentante di Lista. E questo strano incontro tra due gruppi così diversi, all’apparenza incompatibili, ha creato “Lettera 22”, una canzone pop che nel ritornello flirta con la dance Anni 80 e dove si trova un’inaspettata alchimia tra gli elementi più moderni e quelli più classici, dando grande spazio alla voce di Nick Luciani. «Non lasciarmi solo, non lasciarmi qui» sono le parole di un ritornello che sarà sulla bocca di tutti.
0.16: Entra sul palco Rocio Munoz Morales, che torna sul palco dell’Ariston dove ha già presentato il Festival
0.13: Lasciami dove ti pare il titolo del singolo di Massimo Ranieri
0.10: Entra sul palco Massimo Ranieri. Non ci sarà questa sera Peppino di Capri che ha avuto un abbassamento di voce. proverà ad esserci domani sera
0.08: You are my everything dei Real Thing, poi ripresa da Marina Rei con Primavera ricorda tanto il pezzo di Leo Gassmann scritto dai Pinguini Tattico Nucleari
0.06: Leo Gassmann in canottiera bianca sul palco dell’Ariston
di R. Zanotti – L. Gassmann – G. Pesenti – M. Paganelli – R. Zanotti
Ed. BMG Rights Management (Italy)/Tuttomoltobenegrazie – Milano – Padova
Quando mi hai letto la mano
Ci hai visto mille problemi e mille guai
Ma mi hai risposto che tu non scappi mai
Ci siam lasciati e ripresi
Come i trapezisti del Cirque Du Soleil
Ma non ci siamo mai arresi
Abbiamo contato le stelle come fossero nei
Di una storia straordinaria quanto incasinata
Quando ci concederemo un po’ di acqua passata
Come fanno i buoni amici
O le strade di Parigi
So che hai riso quando ho detto che io ho
Tre cuori dentro al petto
Ma ora no, non so quale inseguirò
E sai che uno lo uso per ridere i giorni di festa
Il secondo mi fa tener duro nel mare in tempesta
E l’ultimo mio cuore devo costringerlo a dimenticarsi il tuo nome, non vuole
Per trasformar le sfide in sfighe ormai
Non so più cosa sento, no
E guardo solamente serie crime
Mi illuderò che ci sia un colpevole per ogni male
Si però è una bugia perché spesso le cose succedono e amen
Era una storia straordinaria quanto incasinata
Quando ci concederemo un po’ di acqua passata
Come fanno i buoni amici
O le strade di Parigi
So che hai riso quando ho detto che io ho
Tre cuori dentro al petto
Ma ora no, non so quale inseguirò
E sai che uno lo uso per ridere i giorni di festa
Il secondo mi fa tener duro nel mare in tempesta
E l’ultimo mio cuore devo costringerlo a dimenticarsi il tuo nome, non vuole
Non mi importa di avere ragione se poi resto sempre da solo
Meglio avere torto con te
Forse voli in un cielo migliore ma giuro che non ti abbandono
Sei il mio terzo cuore
So che hai riso quando ho detto che io ho
Tre cuori dentro al petto
Ma ora no, non so quale inseguirò
E sai che uno lo uso per ridere i giorni di festa
Il secondo mi fa tener duro nel mare in tempesta
E l’ultimo mio cuore devo costringerlo a dimenticarsi il tuo nome, non vuole
0.05: Leo Gassmann – “Terzo cuore” (TESTO: Riccardo Zanotti, Leo Gasmann MUSICA: Riccardo Zanotti, Giorgio Pesenti, Marco Paganelli)
Si sente fortissimo il tocco di Riccardo Pinguini Zanotti nella scelta delle parole “quando ci concederemo un po’ di acqua passata come fanno i buoni amici o le strade di Parigi…” perchè una storia finita possa sdrammatizzare anche se stessa. Incalzante e orecchiabile. Gassmann in assenza di ballata risulta più coraggioso.
La canzone di Leo Gassmann, vincitore a Sanremo tra le Nuove proposte nel 2020 (e figlio di Alessandro), è stata scritta con Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari. Quali sono i tre cuori che una persona porta nel petto? Il primo è quello che regala la capacità di ridere, il secondo quella di sconfiggere le avversità. E poi, c’è quello che soffre perché non riesce a dimenticare un amore: «Ci siamo lasciati e ripresi come i trapezisti del Cirque de Soleil» dice a un certo punto Leo. Ed è proprio su questo «Maledetto terzo cuore» che è incentrata questa ballata pop molto radiofonica.
0.00: Se ti aspetti qualcosa di nuovo dai Coma_Cose resti deluso ma sono un porto sicuro per chi cerca un testo vero, soave, romantico
di F. Zanardelli – F. Mesiano – F. Dalè – C. Frigerio – F. Zanardelli
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Asian Fake – Milano
Essere veri quanto può far male
Per non deludere le aspettative
Dopo sei anni di diapositive
Nel camerino il pianto cola il trucco
Restare zitti per non maledirsi
Come un silenzio che racconta tutto
La cicatrice quando togli il piercing
Davanti al mio cuore c’è una ringhiera
Sul tuo che è sempre stato uno strapiombo
Lo sai che mi è piaciuto anche caderci
Sì, però mica poi toccare il fondo
Magari è solo questa vita strana
Con le valigie sempre mezze fatte
Magari è solo che ci si allontana
Se si vuole ciò che si combatte
E sparirò ma tu promettimi che
Potrò sempre ritornare da te
Se mi dimentico me, com’ero
Quando l’orgoglio era ancora intero
L’addio non è una possibilità
E forse arriverà davvero il giorno
In cui diventerai solo un ricordo
O ce ne andremo via come uno stormo
Che con l’autunno poi farà ritorno
La cornice che hai tolto
C’era una foto dove ci guardiamo
Gli occhi felici dopo i giorni brutti
Ed ogni tanto lo dimentichiamo
Ma il nostro fuoco lo hanno visto tutti
In viaggio su respiri più leggeri
Chissà se piloti o passeggeri
E sparirò ma tu promettimi che
Potrò sempre ritornare da te
Se mi dimentico me, com’ero
Quando l’orgoglio era ancora intero
E sparirai ma tu promettimi che
Vorrai sempre ritornare da me
Se ti dimentichi te com’eri
Quando non c’ero tra i tuoi pensieri
L’addio non è una possibilità
23.58: Coma_Cose – “L’addio” (TESTO: Fausto Zanardelli Francesca Mesiano MUSICA: Fausto Zanardelli, Fabio Dalè, Carlo Frigerio)
“Comunque andrà l’addio non è una possibilità” è una delle tante frasi azzeccate di questa canzone (ma l’unica cantata a due voci sul finale) che racconta una storia che passa ma resiste con immagini azzeccate e un ritmo affascinante “E sparirò ma tu promettimi che potrò sempre ritornare da te“. I Coma Cose sono difficili da cogliere al primo ascolto, ma sono bravi davvero.
Dopo due anni riecco a Sanremo i Coma_Cose con una canzone dove ritroviamo ancora una volta il loro gusto per le rime e per immagini concrete e sorprendenti («Sarò come quel fumo che disegna sul muro la cornice che hai tolto» è subito da segnare), nel raccontare, stavolta, la necessità di allontanarsi, senza dimenticare però tutto ciò che è stato vissuto. «E sparirò, ma tu promettimi che potrò sempre ritornare da te». Perché l’addio del titolo «Non è una possibilità». E alla fine l’amore trionfa.
23.52: Intervento all’acqua di rose… La sofferenza, la storia, le sconfitta, la rinascita. Speriamo di vederla presto con la maglia dell’Italia
23.43: E’ il momento dell’intervento di Paola Egonu, al suo fianco c’è Amadeus e si parlerà di razzismo
23.42: Ma che mare, ma che mare rischia di diventare uno dei tormentoni dell’anno. C’è Battisti o gli Audio 2
23.41: Rischiano un po’ di ripetersi ma Colapesce e Dimartino sono piacevoli all’ascolto, autoironici
di A. Dimartino – L. Urciullo
Ed. Sugarmusic/Sony Music Publishing (Italy)/Don’t Panic! – Milano – Castel Maggiore (BO)
Che si arrendono alla sera
Tu vivresti qui per sempre
Ma io lavoro per non stare con te
Preferisco il rumore delle metro affollate
Ma che mare ma che mare
Meglio soli su una nave
Per non sentire il peso delle aspettative
Travolti dall’ immensità del blu
Vorrei svegliarmi più tardi al mattino
Cambiare vita baciarti nel grano
Ma l’entusiasmo poi se ne va
Ma io lavoro per non stare con te
Preferisco il rumore delle metro affollate
Ma che mare ma che mare
Meglio soli su una nave
Per non sentire il peso delle aspettative
Travolti dall’ immensità del blu
Ma io lavoro per non stare con te
Preferisco il rumore dei cantieri infiniti
Ma che mare ma che mare
Per non sentire il peso delle
Mi tuffo nell’immensità del blu
23.38: Colapesce Dimartino – “Splash” (TESTO e MUSICA: Lorenzo Urciullo (Colapesce, Antonio Di Martino)
Elegante e avvincente ma devo risentirla per capire se farà il bis di Musica leggerissima. Perchè questi due ragazzi si svelano poco a poco e possono rendere poesia anche un racconto apparentemente semplice “Ma io lavoro per non stare con te preferisco il rumore delle metro affollate a quello del mare…”
Due anni dopo l’enorme successo di “Musica leggerissima”, il formidabile duo siciliano formato da Colapesce e Dimartino torna al Festival di Sanremo con un pezzo veloce, dal ritmo irresistibile e caratterizzato da sonorità vintage, con un testo suggestivo e ironico che in qualche modo ribalta i cliché della canzone romantica estiva: «Ma che mare, meglio soli su una nave per non sentire il peso delle aspettative». Lo «Splash!» è un tuffo liberatorio che conclude il brano.
23.35: Completo rosso per Guè Pequeno che si esibisce con Mollami, cover degli ini Kamoze (Here comes the hotstepper)
23.30: Collegamento con la Costa Smeralda dopo la pubblicità con Guè Pequeno
23.28: Altra interpretazione accorata, l’Ariston appl,aude durante il pezzo e alla fine arriva l’ovazione, la più fragorosa, di questa sera
23.26: Si canta già con Marco Mengoni, prima parte dolcissima, poi sale il ritmo, pezzo che mette d’accordo tutti
di M. Mengoni – D. Petrella – D. Simonetta – D. Petrella
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Eclectic Music Group/Garage Days/No Comment Opificio Musicale – Milano – Napoli – Milano
Siamo i soli svegli in tutto l’universo
E non conosco ancora bene il tuo deserto
Forse è in un posto del mio cuore
Dove il sole è sempre spento
Dove a volte ti perdo
Ma se voglio ti prendo
Siamo fermi in un tempo così
Con il cielo ad un passo da qui
Siamo i mostri e le fate
Dirti le cose che sento
Ma ho finito le scuse
E non ho più difese
Siamo un libro sul pavimento
E ci siamo fottuti ancora una notte
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
Quando la vita poi esagera
Tutte le corse gli schiaffi gli sbagli che fai
Tanto lo so che tu non dormi dormi dormi dormi dormi mai
Che giri fanno due vite
Siamo i soli svegli in tutto l’universo
A gridare un po’ di rabbia sopra un tetto
Che nessuno si sente così
Che nessuno li guarda più i film
I fiori nella tua camera
Siamo un libro sul pavimento
E ci siamo fottuti ancora una notte
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
Quando la vita poi esagera
Tutte le corse e gli schiaffi gli sbagli che fai
Tanto lo so che tu non dormi
Spegni la luce anche se non ti va
Solo dal suono della voce
Al di là della follia che balla in tutte le cose
Due vite guarda che disordine
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
Tanto lo so che tu non dormi dormi dormi dormi dormi mai
Che giri fanno due vite
23.23: Marco Mengoni – “Due vite” (TESTO: Davide Petrella, Marco Mengoni MUSICA: Davide Petrella, Davide Simonetta)
Non è una ballata pura, ma avvince comunque come i violini che la attraversano e, quando esplode, diventa subito familiare e trasforma una domanda in una consolazione “Persi tra le persone quante parole senza mai una risposta…”. Marco cresce di Sanremo in Sanremo. In odor di podio.
A dieci anni dalla vittoria con “L’essenziale”, Marco Mengoni torna al Festival di Sanremo con una ballata dove il cantante ha la possibilità di sfruttare la sua voce con grande effetto e profondità. Nel testo, firmato con Davide Petrella, Marco parla attraverso immagini e suggestioni, più che con una tradizionale narrazione, di “Due vite” incrociate in un amore che resiste, che è pronto a tutto, fatto anche di piccole cose («Il caffè col limone contro l’hangover»), fino a raccontare quella voglia di isolarsi dal caos del mondo: «Restiamo al buio avvolti solo dal suono della voce al di là della follia che balla in tutte le cose».
23.22: Acchiappa il funky dei Colla Zio. Può essere un progetto interessante anche se il funky in Italia ha spesso avuto vita breve. Si può sempre cambiare strada però
di A. Malatesta – A. Arminio – F. Lamperti – T. Bernasconi – T. Manzoni – A. Malatesta – A. Arminio – F. Lamperti – T. Bernasconi – T. Manzoni – G. Pesenti
Ed. Sony Music Publishing (Italy)/Woodworm Publishing Italia/BMG Rights Management (Italy)/Tuttomoltobenegrazie – Milano – Arezzo – Milano – Padova
Resta qui un’altra notte con me
Resta qui un’altra notte sto male
Cos’hanno più di me?
Non voglio stare male, male
Quelli che puliscono i cessi
Poi c’è chi fa sesso, chi wrestling, gli onesti
Molti che prendono in giro se stessi
Ma tu non sei nessuna di questi
Sai bene che ti chiamo solo quando ho voglia
Ci ripetiamo perché siamo la storia
Dici troppo “che noia” e ti rovini la forma
Faccio la fine del topo
Se gioco e lo sapevo
Ti voglio e non ti chiedo di più, ma come si fa
Mi piace la tua bocca e “La spada nella roccia”
Mi chiamano Artù all’università
Sei la fine ad est
Ho una scia di passi sull’oceano
Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi
Resta qui un’altra notte con me
Io sto male male male
Se non so dove sei, se mi pensi
Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi ma
Il mare ti indirizza alla Savana
Lei mi dice che non vuol dire come si chiama
Mollo solo quando non sono più a mollo
Faccio pause per farmi pensare
Vuoi più fare quella cosa se non puoi, vuoi sapere se non sai
Bimba, sai che la mia lingua è un mitra
Parlo male e ti mordi le dita
Non ho fame finché sei sfinita, minchia
Ma che sesso mi fai, ma che sesso mi fai
Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi
Resta qui un’altra notte con me
Io sto male male male
Se non so dove sei, se mi pensi
Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi ma
Cos’hanno più di me?
Non voglio stare male, male, male
Cos’hanno più di me?
Non voglio stare male, male, male
Cos’hanno più di me?
Non voglio stare male, male, male
23.19: Colla Zio – “Non mi va” (TESTO: Colla Zio MUSICA: Colla Zio, Giorgio Pesenti)
Quota freschezza e rime che restano in testa e si incollano facilmente, slang compreso. Piaceranno molto e la canzone sarà una delle più radiofoniche , perchè in fondo “cos’hanno gli altri più di me”.
Tra i sei esordienti scelti lo scorso dicembre durante lo show “Sanremo Giovani”, i Colla Zio sono quelli che portano a Sanremo il brano più scanzonato, anche se il loro modo di raccontare l’amore nasconde un’anima nostalgica, in un testo pieno di citazioni inaspettate (dove “La spada nella roccia” si incrocia alle proteste di Piazza Tienanmen) sopra un ritmo indiavolato.
23.15: Morandi sul palchetto fa un lento con Paola Egonu sull’aria di Reality di Richard Sanderson, colonna sonora de Il Tempo delle Mele
23.13: Esce Paola Egonu in total black! Pantalone, giacca e scollatura generosa. Elegante
23.11: Qualcosa guadagna il pezzo di Giorgia al secondo ascolto ma le banalità del testo e un’aria tutt’altro che originale restano
di A. Bianco – F. Roccati – M. Dagani – M. M. G. Fracchiolla – A. Bianco – F. Roccati
Ed. Metatron Publishing/Popnova/Doner Music/Girasole Edizioni Musicali/Sony Music Publishing (Italy) –
Ogni tanto ti vedo in giro
Ma poi non sei tu
E quante macchine come la tua
La mia pelle è il mio foglio bianco
Pensieri brevi lunghi una vita
Non sei più mio ricordo sei un’allucinazione
Chiudo ancora i miei occhi
Quando sento il tuo nome
Il cielo che crolla giù
E io non ragiono più
E tu alla fine eri una bella canzone
La prima fuga al mare in moto d’estate
Le tue risate e fare i cretini nei prati
Andare a dormire ancora bagnati
Alla fine eri una bella canzone
Che non si può ascoltare a ripetizione, maledizione!
Ci sono cose che non ho deciso
Ogni volta che vedo il mare
Qualcuno ha messo il tuo stesso profumo
Cambia il colore al pomeriggio però
Che mi dice che il mondo
Ora non esiste più e io non ragiono più
E tu alla fine eri una bella canzone
La prima fuga al mare in moto d’estate
Le tue risate e fare i cretini nei prati
Andare a dormire ancora bagnati
Alla fine eri una bella canzone
Che non si può ascoltare a ripetizione, maledizione!
Non tutto è finto nei film, la realtà forse sì
Non tutto è finto nei film, la realtà forse sì
E tu alla fine eri una bella canzone
Tutta la luce l’alba che brucia le mie paure
Eri una bella canzone, maledizione!
E tu alla fine eri una bella emozione
Che non si può provare a ripetizione,
23.08: Giorgia – “Parole dette male” (TESTO:Alberto Bianco, Francesco Roccati MUSICA: Alberto Bianco, Francesco Roccati, Massimiliano Dagani, Mario Marco, Gianclaudio Fracchiolla)
Ballad con giochi di parole (parole dette male, maledette) che servono la voce di Giorgia che basterebbe da sola per fare la canzone. Manca qualcuno e mancano quelle giornate, ma forse è solo malinconia per un tempo passato “Ogni tanto ti vedo in giro ma poi non sei tu e quante macchine come la tua dello stesso BLU” anticipa un album che aspettiamo da anni.
Il ritorno in gara di Giorgia a Sanremo dopo 22 anni è con una ballata dalle sonorità contemporanee che fa leva sull’eccezionale versatilità della sua voce. È una canzone d’amore che racconta una relazione passata: «Ogni tanto ti vedo in giro ma poi non sei tu» dice all’inizio del brano Giorgia, perdendosi poi in ricordi come «Le tue risate e fare i cretini nei prati» che ricordano “Questo piccolo grande amore”. Ma l’emozione non si può provare a ripetizione, dice la cantante, e tra i ricordi ci sono purtroppo anche delle «ultime parole, quelle dette male, maledette».
23.04: C’è una certa somiglianza a Torna a casa dei Maneskin
23.03: Pezzo dolce, costruito bene. Non aggiunge niente, piazza anche una citazione di Lady Gaga. Resta nella mente
di M. Balardi – L. Vizzini – F. Abbate – M. Balardi – F. Abbate
Ed. BMG Rights Management (Italy)/Mr. Rain/
Universal Music Publishing Ricordi/Dodo Music Italia – Milano
Non puoi combattere una guerra da solo
Ci salva ma si consuma,
A volte chiedere aiuto ci fa paura
Ma basta un solo passo come Il primo uomo sulla luna,
Perché da fuori non si vede quante volte hai pianto
Si nasce soli e si muore nel cuore di qualcun altro
Siamo angeli con un’ala soltanto e riusciremo a volare solo restando l’uno accanto all’altro.
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro gli uragani
Se avrai paura allora stringimi le mani
E ovunque andrò sarai con me
Che salvano il mondo dalle nuvole
Ci sono ferite che non se ne vanno nemmeno col tempo
Più profonde di quello che sembrano
Guariscono sopra la pelle, ma in fondo ti cambiano dentro
Ho versato così tante lacrime fino ad odiare me stesso, ma ogni volta che ho toccato il fondo
Tu c’eri lo stesso
Ogni volta che piangi piange pure il cielo
Non ho molto da darti ma ti giuro che
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro gli uragani
Se avrai paura allora stringimi le mani
E ovunque andrò sarai con me
Mi basta un attimo e capisco che ogni cicatrice tua è anche mia
Mi basta un attimo per dirti che con te ogni posto è casa mia
Perché siamo invincibili vicini e ovunque andrò sarai con me
Supereroi solo io e te
Due gocce di pioggia che salvano il mondo dalle nuvole
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro gli uragani
Se avrai paura allora stringimi le mani
E ovunque andrò sarai con me
Che salvano il mondo dalle nuvole
23.01: Mr. Rain – “Supereroi” (TESTO: Mattia Balardi (Mr. Rain), Lorenzo Vizzini, Federica Abbate MUSICA: Mattia Balardi, Federica Abbate)
Compitino svolto bene che non si scosta però dalla produzione che già conosciamo. Un buon testo rassicurante per bravi ragazzi che hanno sofferto: “Siamo angeli con un’ala soltant0 e riusciremo a volare solo restando uno accanto all’altro”.
Primo Sanremo per Mr. Rain, con una canzone, più che un rap, dove l’artista bresciano fa comunque grande sfoggio di rime e assonanze. I supereroi del titolo sono due persone che scelgono di affrontare le avversità insieme, di sconfiggere le ferite profonde che ti cambiano anche dopo essere guarite, diventando «Due gocce di pioggia che salvano il mondo dalle nuvole». L’uso prominente di un coro di bambini nel ritornello rende il brano ancora più coinvolgente. Frase da segnare sul diario: «Quando siamo distanti ogni volta che piangi piange pure il cielo». Anche qui tra gli autori del testo e della musica c’è Federica Abbate.
23.00: Il ritornello resta in testa e l’impalcatura sta in piedi. Buona performance di Elodie
22.58: Melodie anni ’70 con gli archi in primo piano. Ritmo travolgente, altra produzione di qualità
di F. Abbate – J. Ettorre – E. Di Patrizi – F. Catitti – F. Abbate – J. Ettorre
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Dodo Music Italia/Jet Music Publishing/Double Trouble Club – Milano – Bologna
C’è che mi fai agitare
Sai già come va a finire?
Nascoste dal velo più sottile
Si avvolgono su di te
È solo un brivido a volte
Ma ‘sto periodo non è facile
Tu vuoi una donna che non c’è
E se ci pensi il nostro amore
E se a quest’ora
Per me le cose sono due
Lacrime mie o lacrime tue
Nei discorsi sulla bocca della gente
Ma lo rifarei lo stesso
Con gli stessi errori, lo rifarei
Che se ci pensi il nostro amore
E se a quest’ora
Per me le cose sono due
Lacrime mie o lacrime tue
Sei il vino che mi ubriaca
Dagli occhi cade il Niagara
Mi accorgo ancora di te
E se a quest’ora
Per me le cose sono due
Lacrime mie o lacrime tue
Per me le cose sono due
Lacrime mie o lacrime tue
22.57: Elodie – “Due” (TESTO: Elodie Di Patrizi (Elodie), Federica Abbate, Jacopo Ettorre MUSICA: Federica Abbate, Jacopo Ettorre, Francesco Catitti)
Un amore che finisce o terribilmente complicato (tema ricorrente quest’anno) ma che lascia il sapore della danza. Elodie e il suo stile arrivano a Sanremo con una canzone che entra facile in testa “per me le cose sono due Lacrime mie o lacrime tue” e che spopolerà in radio.
Terzo Sanremo per Elodie che si presenta in gara con una canzone ritmata e moderna, dal sicuro impatto radiofonico, ma tutt’altro che banale, con un ritornello di grande efficacia. «Baby mi fulmini con gli occhi lucidi» canta Elodie in un testo che mette un amore «Nato appena ma è già finito male» di fronte a una scelta obbligata: «Per me le cose sono due: lacrime mie o lacrime tue». Più chiaro di così… Anche qui tra gli autori (in questo caso di testo e musica) appare il nome di Federica Abbate.
22.48: Elodie – “Due” (TESTO: Elodie Di Patrizi (Elodie), Federica Abbate, Jacopo Ettorre MUSICA: Federica Abbate, Jacopo Ettorre, Francesco Catitti)
Un amore che finisce o terribilmente complicato (tema ricorrente quest’anno) ma che lascia il sapore della danza. Elodie e il suo stile arrivano a Sanremo con una canzone che entra facile in testa “per me le cose sono due Lacrime mie o lacrime tue” e che spopolerà in radio.
Terzo Sanremo per Elodie che si presenta in gara con una canzone ritmata e moderna, dal sicuro impatto radiofonico, ma tutt’altro che banale, con un ritornello di grande efficacia. «Baby mi fulmini con gli occhi lucidi» canta Elodie in un testo che mette un amore «Nato appena ma è già finito male» di fronte a una scelta obbligata: «Per me le cose sono due: lacrime mie o lacrime tue». Più chiaro di così… Anche qui tra gli autori (in questo caso di testo e musica) appare il nome di Federica Abbate.
22.45: Ultimo è tra quelli che possono decollare con il televoto. Il pezzo al secondo ascolto è meno spiazzante, non decolla ma in fondo resta in mente e questo è l’obiettivo di un Ultimo che urla troppo
Ed. Honiro Publishing/Ultimo Entertainment – Roma
Amo l’alba perché è come fosse solo mia
Mi rilassa respirare l’aria pure tua
Amo l’alba perché è come fosse una bugia
Mi rilassa quanto basta, ma tu poi vai via
E t’immagini se fossimo al di là dei nostri limiti,
Se stessimo di fianco alle abitudini
E avessimo più cura di quei lividi?
Saremmo certo più distanti, ma più simili
E avremmo dentro noi perenni brividi
T’immagini se tutto questo fosse la realtà?
Amo l’alba perché spesso odio la vita mia
Camminando senza meta in questa strana via
Amo l’alba perché è come una sana follia
Puoi capirla se la senti e non mandarla via
E t’immagini se tutto stesse sopra i nostri limiti
E credessimo ai sorrisi come i comici,
Se non dovessimo parlare per conoscerci,
Se non amassimo soltanto i nostri simili?
Forse avremmo gli occhi solo per descriverci
Perché uno sguardo, in fondo, basta per dipingerci
Quando vivi un giorno bello ridi e pensami
Ho ascoltato i miei silenzi e ho avuto i brividi
Perché dentro un mio respiro sei tu che abiti
E quando vivi un giorno bello ridi e pensami
A me basta solo questo per non perderti,
Ma t’immagini se tutto questo fosse la realtà?
22.42: Ultimo – “Alba” (TESTO e MUSICA: Niccolò Morriconi (Ultimo))
Niccolò al piano è irresistibile e mi immagino già l’impatto che avrà sul palco all’inizio dell’interpretazione. “Amo l’alba perché spesso odio la mia vita…e quando vivi un giorno bello ridi e pensami” sono le due facce di una canzone di triste speranza che ha tutte le carte per salire sul podio.
È firmata unicamente da Ultimo la ballata che l’artista romano porta a Sanremo a quattro anni dalla sua ultima partecipazione in gara. Ma non si tratta di un brano tipicamente sentimentale: la canzone, infatti, ci invita infatti a superare i nostri limiti, a curare i lividi che ci siamo fatti dentro e fuori, a non “sederci” né ad abituarci troppo, e persino ad amare le persone diverse da noi, in un testo ricco di emozioni in cui l’alba del titolo diventa una metafora di «Una sana follia, puoi capirla se la senti e non mandarla via». Il crescendo vocale del brano avrà di certo un incredibile impatto interpretato sul palco dell’Ariston.
22.37: Collegamento con il Suzuki Stage dove c’è Annalisa che canta Bellissima
22.28: Ancora una volta Ariston in visibilio per Gianni Morandi e non potrebbe essere altrimenti per un pezzo che ha fatto la storia e che ha sdoganato il twist in Italia
22.25: Sangiovanni in completo nero attacca ed è lui a cantare la prima strofa
22.21: Si festeggiano i sessant’anni di una canzone indimenticabile: Fatti mandare dalla mamma. Arriva Sangiovanni sul palco per cantarla assieme a Gianni Morandi
22.20: Si balla, si canta e si riflette perchè il testo è dio qualità. Brava Madame!
22.19: Il pezzo decolla. Ci siamo! Sta nascendo un nuovo movimento di Italo Disco. Si era esaurito alla fine degli anni ’90 con Jestofunk, Tipical e Doublee Dee. Adesso c’è Dardust e le tante ramificazioni dei produttori italiani che stanno dando una riconoscibilità al sound di una dance che sta prendendo piede anche fuori dai confini nazionali. Questo pezzo di Madame ne è l’esempio
di Madame – N. Biasin – I. Sinigaglia – Madame
Ed. Sugarmusic/Miriolinga – Milano – Creazzo (VI)
Tanto tanto tanto tanto tempo
E come previsto tu eri
Tanto tanto tanto tanto bello come un tempo
Mi aspettavo un “mi mancavi”
Tanto amore quello che ti ho dato
Se la memoria non mi inganna
Nel pensare che ti volessi male
Alla fine hai sbottato, hai detto
“Guarda tanto tanto tanto tanto
Sei l’errore più cattivo che ho commesso nella vita
Sei lo sbaglio più fatale che ho commesso nella vita
Sei la prova che gli errori sono fatti per rifarli
La puttana che ha ridato un senso ai giorni miei”
Nel bene e nel male
Sei bene e sei male
Bebe nel bene e nel male
Fai bene e fai male
Nel bene e nel male
A me resta il bene, a te resta il male
Non sono nemmeno un dolce ricordo
A me è rimasto il rimpianto,
A te soltanto il rimorso
E ho paura di te
Ho sempre avuto paura di te
Non ti ho mai dato il cuore
Già sapevo che sarebbe stato un grosso sbaglio
Il cuore va tenuto dentro al petto
Non è di chi lo riceve
E io che l’ho provato ad ogni tocco tuo,
Posso dire che a me è rimasto
Il bene, a te il male
A me il bene, a te il male
Bebe nel bene e nel male
Fai bene e fai male
Nel bene e nel male
A me resta il bene, a te resta il male
Tu mi hai saputo solamente dire
“Amore, amore, amore tu sei
Sei l’errore più cattivo
Che ho commesso nella vita
Sei lo sbaglio più fatale che ho commesso nella vita
Sei la prova che gli errori sono fatti per rifarli
La puttana che ha ridato un senso ai giorni miei”
Dopo tanto tanto tanto tanto tempo
Era tanto tanto tanto tanto tempo
Dopo tanto tanto tanto tanto tempo
Con cui ho fatto l’amore,
Hai pagato il mio corpo a parole, parole dolci
Ma sei peggio di me
Perché di tutto quello che ti ho dato
Potevi tenerti tanto tanto tanto
Di quel bene nel male
Bebe di bene nel male
Un po’ di bene nel male
Da chi ti è dato non è importante
È sempre del bene, nel male
22.16: Madame – “Il bene nel male” (TESTO: Francesca Calearo (Madame) MUSICA: Francesca Calearo, Iacopo Sinigaglia (Brail), Nicolas Biasin (Bias)
Le canzoni di Madame arrivano prima alla pancia che alle orecchie ed entrano subito nel cuore perché è lì vicino. Le ami prima di capirle e questa non fa eccezione “Nel bene e nel male sei bene e sei male bebe nel bene e nel male…”. Rimane addosso subito e ipnotizza.
Madame ritorna a Sanremo in gara a due anni da “Voce” con un pezzo decisamente elettronico in cui l’inconfondibile vocalità della giovane cantautrice, che firma da sola il testo, si dedica alla descrizione di un amore finito in cui «Posso dire che a me è rimasto il bene, a te il male». L’alternanza nel testo delle parole «Bene» e «Male», sulla base di un ritmo davvero incessante, creano un’inconsueta cantilena che si afferma come una tra le più interessanti invenzioni sonore di questa edizione.
22.12: E infatti l’Ariston urla. Amadeus consegna il premio Città di Sanremo nel tripudio generale
22.11: Da urlo l’assolo di chitarra di Morello!
22.07: Sale sul palco il grande chitarrista Tom Morello, componente dei Rage Against the Machine, Damiano attacco Gossip
22.06: E’ il momento dell’ultimo successo: The loneliest
22.05: Scena già vista più volte in questa edizione! Si balla, centinaia di telefonini per immortalare uno dei momenti più attesi
22.04: Si prosegue con il brano che ha trionfato a Sanremo nel 2021 e all’Eurofestival 2021
22.02: Si parte con il ritmo alienante di I wanna be your slave
I Maneskin sono una band musicale italiana attiva dal 2015. I componenti, tutti di Roma, sono il leader Damiano David, la bassista Victoria De Angelis, il chitarrista Thomas Raggi e il batteirista Ethan Torchio. I Maneskin hanno raggiunto la fama nel 2017 grazie alla vittoria del programma X-Factor e nel 2021 con la vittoria del 71° Festival di Sanremo con il brano Zitti e buoni. Vincono anche l’ Eurovision Song Contest 2021 e aprono il concerto dei Rolling Stones a Las Vegas a novembre 2021 dopo un tour americano di Grande successo. Partecipano come ospiti a Sanremo 2022 e al Coachella Festival a Indio, in California, dal 17 al 24 aprile, considerato come uno dei più iconici festival del mondo.
I Maneskin sono un gruppo di genere pop rock e funk rock, formatosi nel 2015 a Roma. Famosa è la foto che li ritrae, giovanissimi, esibirsi in piena Via del Corso cantando in strada. Raggiungono la notorietà nel 2017 in seguito alla partecipazione all’undicesima edizione di X-Factor Italia, grazie alla quale, pur essendosi classificati secondi dietro a Lorenzo Licitra, firmano un contratto con l’etichetta discografica Sony Music. Il loro primo album, Il ballo della vita, è stato pubblicato nel 2018, riscuotendo grande successo, grazie soprattutto ai singoli Morirò da re e Torna a casa.
Raggiungono velocemente ed in maniera esponenziale il successo, sia di pubblico che di critica. Nel 2020 viene annunciata la loro partecipazione al 71° Festival di Sanremo 2021, condotto da Amadeus. Nell’ottobre del 2020, un anno funestato dalla pandemia, la band torna sulle scene musicali con il singolo Vent’anni, primo estratto dal loro secondo album in studio, pubblicato insieme a un annuncio: la partecipazione al Festival di Sanremo 2021. Completamente rinnovati nello stile, glam rock: si presentano in tute aderenti effetto nude firmata Etro, un capo dalla forte carica sensuale che subito diventa un omaggio alla libertà di espressione che li rende un’icona del gender fluid. Sul palco cantano il brano hard rock Zitti e buoni, trionfando nella serata conclusiva.
Sarà una vittoria spartiacque: per loro niente sarà più come prima. A marzo esce il secondo album Teatro d’ira – Vol. I, composto da otto brani, un disco registrato interamente in presa diretta per ricreare la stessa atmosfera che la band ha provato durante i concerti, un concetto ribadito dal gruppo nel corso della presentazione dell’album: «Sarà un disco fuori dai canoni, ne siamo consapevoli ma ce ne siamo fottuti per donarvi la versione più sincera e reale di noi stessi, perché la musica è l’unica cosa che conta, e questa volta sarà soltanto lei a parlare».
La vittoria al Festival di Sanremo li spedisce direttamente all’Eurovision Song Contest 2021 in qualità di rappresentanti dell’Italia. A Rotterdam, nella notte del 23 maggio, spaccano di nuovo con Zitti e buoni, mandando in tilt i voti da casa. Si classificano al primo posto diventando i terzi vincitori italiani nella storia nella manifestazione dopo Gigliola Cinquetti, nel 1964, e Toto Cutugno, nel 1990. Grazie a questo trionfo internazionale, altri brani come I Wanna Be Your Slave e Coraline, entrano nelle classifiche settimanali europee e mondiali insieme a Beggin’ (la cover del successo dei Four Seasons), nonché in quella globale di Spotify. In Europa vincono gli Mtv Europe Music Awards 2021 come Miglior Artista Rock e anche gli Stati Uniti si innamorano di loro. Il rock italiano è pronto a volare negli USA.
A fine ottobre, dopo la pubblicazione del nuovo inedito Mammamia, debuttano infatti nella tv statunitense con un’esibizione al Tonight Show di Jimmy Fallon, durante il quale il conduttore annuncia che il quartetto italiano avrebbe aperto il concerto dei Rolling Stones del 6 novembre 2021 all’Allegiant Stadium di Las Vegas. I Maneskin non si fermano più: sbarcano anche nello storico talk show Satuday Nigh Live, tornano come ospiti al Festival di Sanremo per cantare commossi Coraline.
Dopo aver annunciato la tournée mondiale Loud Kids Get Louder, con date in Asia, Sud America, Nord America e Europa, il gruppo incide il brano inedito Gasoline per l’iniziativa Stand Up for Ukraine indetta da Global Citizen. Damiano, frontman carismatico, portatore di uno stile all’insegna della diversità, della trasgressione e della libertà assoluta, senza alcuna paura durante un’esibizione al Coachella Valley Music and Arts Festival condannerà l’invasione russa criticando Vladimir Putin.
Alternando look classici eleganti ad altri più stravaganti (Victoria va ormai sul palco a seno scoperto mentre Damiano indossa scarpe col tacco e calze a rete), il gruppo – che viene vestito ufficialmente da Gucci – è ormai diventato un simbolo del nostro tempo e la nuova canzone Supermodel, presentato dal vivo alla finale dell’Eurovision Song Contest 2022 a Torino, è una nuova hit di successo da aggiungere alle precedenti. Dal red carpet di Cannes in occasione dell’anteprima del biopic Elvis di Baz Luhrmann (per aver realizzato una loro versione di If I Can Dream di Elvis Presley, contenuta nella colonna sonora del film), al concerto storico al Circo Massimo di Roma fino alla nuova performance (con tanto di censura, per via del topless di Vic) in mondovisione agli Mtv Video Music Awards 2022, dove diventano i primi artisti italiani a vincere un premio: si aggiudicano infatti il premio per il Miglior Video Alternativo grazie a I Wanna Be Your Slave.
21.58: Si riparte con i Maneskin!
21.53: Tra poco i Maneskin, adesso la pubblicità
21.51: Purtroppo siamo a rischio plagio con Ed Sheeran. Il pezzo si lascia ascoltare ma lo abbiamo già sentito un sacco di volte
di L. D’Alessio – A. Caiazza – F. D’Alessio – L. D’Alessio
E ti giuro sei bella da ogni prospettiva
Tu che disegni i silenzi a matita è così
Vorrei abbracciarti ma mentre dormi
Così da unire tutti i nostri sogni
Immaginare che le notti insonni
Siano delle ore regalate a noi
Oh oh dammi le mani
Ma solo se tu rimani
Io non dormirò più come prima
Oh oh dimmi che mi ami
Io non so se poi domani
Verrai da me se verrai da me
O sarai solo un’altra bugia
E mi manca disegnare con lei sulla spiaggia
Due iniziali in un cuore di sabbia
Che ormai non ci son più
Come non ci sei tu
Oh oh dammi le mani
Ma solo se tu rimani
Io non dormirò più come prima
Oh oh dimmi che mi ami
Io non so se poi domani
Verrai da me se verrai da me
O sarai solo un’altra bugia
Voglio darti il mio mondo se mi dai un secondo dirò
Solo che in fondo ti amo
E la notte poi piango per riempire il vuoto
Oh oh dammi le mani
Ma solo se tu rimani
Io non dormirò più come prima
Oh oh dimmi che mi ami
Io non so se poi domani
Verrai da me se verrai da me
O sarai solo un’altra bugia
21.49: LDA – “Se poi domani” (TESTO: Luca D’Alessio (LDA), Alessandro Caiazza) MUSICA: Luca D’Alessio, Francesco D’Alessio)
Un po’ polverosa e basic nella scelta dei suoni e delle parole. Canzone d’amore senza rime a sorpresa “ti amo e la notte poi piango, dammi le mani ma solo se rimani”. Figlio d’arte (suo padre è Gigi D’Alessio), lanciato da “Amici”, LDA ha scritto la musica di questa ballata per Sanremo con suo cugino, Francesco D’Alessio. Il testo della canzone fa riferimento a una persona che non è più al suo fianco, ricordando «queste immagini» che «continuano ad uccidermi». C’è la speranza di ritrovare quello che si è perso, ma anche la paura che sia «solo un’altra bugia».
21.47: Lazza porta i fiori alla mamma, emozionatissima
21.44: Un ritornello che resta in testa in stile “Salirò” di Daniele Silvestri
21.43: Campionatura alla Moby, pezzo dal respiro internazionale. Produzione di altissima qualità
21.42: Giacca rosso cardinale per Lazza! Pronto a far ballare l’Ariston
di J. Lazzarini – D. Petrella – D. Faini – J. Lazzarini – D. Petrella
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Garage Days/J/Me Next – Milano – Napoli – Milano
Non credo più alle favole
So che ho un posto ma non qui
Tra le tue grida in loop
Corro via su una cabriolet
Di noi resteranno soltanto ricordi confusi
Mi spegni le luci se solo tieni gli occhi chiusi
Ti penso con me per rialzarmi
Aiutami a sparire come cenere,
Mi sento un nodo alla gola,
Nel buio balli da sola,
Ti dirò cosa si prova,
Tanto non vedevi l’ora,
Ma verrai via con me
Ho visto un paio di inferni alla volta
So che vedermi così ti impressiona
Primo in classifica ma non mi importa
Mi sento l’ultimo come persona
L’ultima volta che ho fatto un pronostico
È andata a finire che mi sono arreso
Sai che detesto che citi l’oroscopo
Ma non sai quanto con me ci abbia preso.
Ti prego abbassa la voce
O da sta casa ci cacciano proprio
Ormai nemmeno facciamo l’amore
Direi piuttosto che facciamo l’odio
Io schifo il mondo e tu guardi
È sempre in mano ai bugiardi
Aiutami a sparire come cenere,
Mi sento un nodo alla gola,
Nel buio balli da sola,
Ti dirò cosa si prova,
Tanto non vedevi l’ora,
Puoi cancellare il mio nome,
Come un pugnale nel cuore,
Mi sento un nodo alla gola,
Nel buio balli da sola
Bella che mi sembri Venere,
Scendi che il tempo non vola,
Sono qua sotto da un’ora
Tu sei più calda del sole,
21.40: Lazza – “Cenere” (TESTO: Jacopo Lazzarini (Lazza), Davide Petrella MUSICA: Jacopo Lazzarini, Davide Petrella, Dario Faini (Dardust))
“Come un pugnale nel cuore come se fossi nessuno” rapper che ha fatto il conservatorio e si sente anche se l’elettronica la fa da padrona e del rap non resta che CENERE. Piacerà moltissimo ai giovani.
Chi si aspetta un semplice pezzo rap da Lazza sarà stupito: qui l’arrangiamento di Dario “Dardust” Faini è uno degli elementi più evidenti di una canzone decisamente contemporanea che porta a Sanremo elementi di elettronica spinta (ed è anche tra le più ballabili di questo Festival) su un testo che usa la cenere del titolo come metafora di una voglia di sparire, di essere spazzato via, ma è anche una cenere da cui è possibile rinascere insieme.
21.37: E’ il pezzo più sanremese di questa edizione. Il romanticismo esce da tutti i pori. Per chi ama Tananai e il genere è ujn pezzo da ascoltare e riascoltare
21.35: Tananai Tango di A. Cotta Ramusino – D. Simonetta – P. Antonacci – A. Raina – A. Cotta Ramusino – D. Simonetta Ed. Eclectic Music Publishing/Nuova Nassau – Milano
Non c’è un amore senza una ragazza che pianga Non c’è più telepatia È un’ora che ti aspetto Non volevo dirtelo al telefono Eravamo da me, abbiamo messo i Police Era bello finché ha bussato la police Tu, fammi tornare alla notte che ti ho conosciuta Così non ti offro da bere e non ti ho conosciuta Ma ora addio, va bene amore mio Non sei di nessun altro E di nessuna io Lo so quanto ti manco Ma chissà perché Dio Ci pesta come un tango E ci fa dire Amore tra le palazzine a fuoco La tua voce riconosco Noi non siamo come loro È bello, è bello, è bello È bello stare così Davanti a te in ginocchio Sotto la scritta al neon di un sexy shop Se amarsi dura più di un giorno È meglio, è meglio È meglio che non rimani qui Io tornerò un lunedì Come si salva un amore se è così distante È finita la poesia È un anno che mi hai perso È quel che sono, non volevo esserlo Eravamo da me, abbiamo messo i Police Ridevamo di te che mi sparivi nei jeans Tu, fammi tornare alla notte che ti ho conosciuta Così non ti offro da bere e non ti ho conosciuta Ma ora addio, va bene amore mio Non sei di nessun altro E di nessuna io Lo so quanto ti manco Ma chissà perché Dio Ci pesta come un tango E ci fa dire Amore tra le palazzine a fuoco La tua voce riconosco Noi non siamo come loro È bello, è bello, è bello È bello stare così Davanti a te in ginocchio Sotto la scritta al neon di un sexy shop Se amarsi dura più di un giorno È meglio, è meglio È meglio che non rimani qui Io tornerò un lunedì Ma non è mai lunedì Qui non è mai lunedì Amore, tra le palazzine a fuoco La tua voce riconosco Noi non siamo come loro È meglio, è meglio È meglio che non rimani qui Io tornerò un lunedì Ma non è mai lunedì
21.34: Tananai – “Tango” (TESTO: Alberto Cotta Ramusino (Tananai), Paolo Antonacci, Alessandro Raina, Davide Simonetta MUSICA: Alberto Cotta Ramusino, Davide Simonetta)
Ballatona che speriamo Alberto sappia cantare bene anche all’Ariston perché in quel caso potrebbe arrivare molto in alto “Ma chissà perché Dio ci pesta come un Tango e ci fa dire amore…”. La storia di un addio sdrammatizzata da alcune immagini che salvano Tananai dalla totale sanremizzazione. Chiara la volontà di voler lasciare l’ultimo banco.
Tananai ritorna a Sanremo dopo il “Sesso occasionale” dell’anno scorso (e i molteplici successi a seguire) con un brano dove tira fuori, invece, l’altro lato della sua musica, quello più romantico. È un’autentica ballata, dal crescendo travolgente, piena di curiose immagini urbane: «Amore tra le palazzine a fuoco la tua voce riconosco», ma anche «Davanti a te in ginocchio sotto la scritta al neon di un sexy shop». Una citazione in particolare («Eravamo da te, abbiamo messo i Police») sembra quasi un omaggio a “Le cose che abbiamo in comune» di Daniele Silvestri. Tra gli autori del testo c’è Paolo Antonacci.
21.33: Una delle migliori artiste della musica italiana degli ultimi 20 anni! Levante ha un brano da corsa, non vincerà ma si ascolterà
21.31: Produzione di grande qualità e la voce di Levante illumina, il ritmo è incalzante e si balla ancora
Ed. Metatron Publishing/Etnavel/Taiga/Curci Ed./Gorilla Publishing – Torino – Milano
Bacio rime, bacio bene, ti bacio dopo.
Ho voglia di credere di poter farcela
A costo di cedere parti di me
Ho voglia di cedere a questa speranza
Per poter credere a tutta la vita che
Vivo il male, vivo il bene
Vivo come piace a me
Vivo per chi resta e chi scompare
Vivo l’uomo e l’animale
Vivo l’attimo che c’è
Vivo per la mia liberazione
La gioia del mio corpo è un atto magico.
La gioia del mio corpo è un atto magico.
Credo nel Dio che prego
Padre nostro, Padre posso andare in cielo?
Ho voglia di prendere tutto il possibile
Non voglio perdermi niente di me
Ho voglia di credere “nulla è impossibile”
Vorrei provarci per tutta la vita che
Vivo il male, vivo il bene
Vivo come piace a me
Vivo per chi resta e chi scompare
Vivo l’uomo e l’animale
Vivo l’attimo che c’è
Vivo per la mia liberazione
La gioia del mio corpo è un atto magico.
La gioia del mio corpo è un atto magico.
A tutti i “se poi”
A tutti i miei “perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché?”
La gioia del mio corpo è un atto magico.
21.28: Levante – “Vivo” (TESTO e MUSICA: Claudia Lagòna)
Canzone di gioia con il ritmo incalzante delle intriganti parole che Claudia ha saputo scegliere ancora una volta: “Vivo l’attimo che c’è vivo per la mia liberazione, Vivo un sogno erotico la gioia del mio corpo è un atto magico”. Non facile, ma necessaria.
È scritta al 100% da Levante la canzone con cui la cantautrice torna a Sanremo dopo tre anni. Non una ballata, ma un pezzo veloce e dalle sonorità sorprendenti, dove Claudia Lagona canta la necessità di vivere senza limiti o imposizioni, la libertà di potersi esprimere fino in fondo, «di riprendere possesso della propria vita» come dice l’artista in una nota, dichiarando poi che si tratta di un brano autobiografico nato dopo l’esperienza della depressione post-parto. «Vivo come viene, vivo il male, vivo il bene» canta Levante nel ritornello, fino a esplodere in quello che è il coraggioso fulcro centrale del brano: «Vivo un sogno erotico, la gioia del mio corpo è un atto magico».
Paola Egonu nasce il 18 dicembre del 1998 a Cittadella in provincia di Padova. Figlia di genitori migrati nigeriani, il padre Ambrose (ex camionista di Lagos) e la madre Eunice (infermiera a Benin City) arrivano in Italia prima della nascita di Paola. La giovane, da sempre appassionata alla pallavolo, inizia a giocare da giovanissima a livello locale, per passare rapidamente in serie B1, A2 e infine in A1. La prestanza fisica e il talento straordinario della giovane Paola la portano fino in nazionale: prima nella Under-18 (2015) per poi passare alla nazionale maggiore italiana.
Dal 2019 al 2022 gioca con l’Imoco Volley di Conegliano (serie A1) portando avanti la sua carriera da schiacciatrice opposta. Per i suoi meriti sportivi, la rivista Forbes ha incluso Paola Egonu nella lista degli Under 30 europei più influenti dell’anno. Nell’ultima stagione ha vinto scudetto, Coppa Italia, è stata finalista di Champions e del Mondiale per Club e bronzo ai Mondiali con la maglia dell’Italia, con la quale è campionessa europea in carica. In estate si è trasferita a Istanbul dove gioca nel Vakifbank.
Paola comincia la sua carriera da giovanissima. Gioca localmente a Cittadella e facendosi notare rapidamente, nella stagione 2013-2014 prende il suo posto nella squadra federale del CLub Italia in Serie B1. Vi rimane per 4 anni, durante i quali passa in Serie A2 e in Serie A1 durante la stagione 2015-2016. Nella stagione successiva l’AGIL di Novara la ingaggia e con la squadra Paola vince: Supercoppa italiana 2017; Due Coppe Italia; Champions League 2018-2019.
Paola dal 2019 al 2022 gioca con l’Imoco Volley di Conegliano, con la quale vince: Due Supercoppe Italia; Campionato mondiale per club 2019; Due Coppe Italia; Scudetto 2020-2021 e 2021-2022; Champions League 2020-2021.
21.17: Una ovazione dell’Ariston per Grignani. Vero, sul palco, “nudo” davanti al pubblico che ha apprezzato tanto
21.17: Cuore, determinazione, passione! Era il Grignani che aspettavamo e che aspettavano tutti i suoi fans, si gira e sulla giacca bianca ha scritto NO WAR
21.13: Sale sul palco Amadeus, stoppa l’orchestra e fa ripartire Grignani
21.12: Grignani ferma l’orchestra perchè non sentiva la voce: “A 50 anni ho imparato come si fa”
21.11: Oggi sentiamo dei lampi del vero Grignani! Sta cantando
Quando ti manca il fiato
di G. Grignani – E. Melozzi
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Falco a Metà/Ravenscry – Milano
Mio padre tornava la sera
Ed era forte quando era in vena
Sì questo lo ricordo bene
Mio padre era uno dei tanti
Ma era il mio eroe quando mi sorrideva
E poi… non ricordo più
Dopo vent’anni dalla terra dei ricordi
Spaccando in due il silenzio
Con uno squillo del telefono
Ma no che non sto male
Tu verrai o no al mio funerale
Ed io non ho parlato più
Poi ci ho pensato su
Sì ci ho pensato su
Ciao papà o addio papà
Le mie lacrime sono sincere
Ma c’è chi non lo farà
E in mezzo a chi finge cordoglio
Perché chi ha troppa libertà
Quando fa male ma male davvero
Sono coltelli che cadon dal cielo
Fan sanguinare anche l’uomo più duro
Anche se son cresciuto da solo
Sì e tu sai a modo mio
Ciao papà o addio papà
Questa canzone te la canto adesso
Perché tu sappia che ti amo lo stesso
E per il resto ognuno giudichi se stesso
Ti ricordi quando ti dicevo
Che la vita chiede i conti al passato
Proprio quando ti manca il fiato
E chi sa la verità
Mi dica perché faccio fatica a staccare le dita
È questo che devo imparare… da te
Forse non volevi o me lo hai insegnato?
Non fare accordi con i ricordi
Quando ti manca il fiato
21.08: Gianluca Grignani – “Quando ti manca il fiato” (TESTO e MUSICA: Gianluca Grignani, Enrico Melozzi)
Sospesa tra sangue e lacrime è forse la canzone che trasuda più verità di tutte quelle ascoltate. Intensa, vera come i compromessi che Gianlcuca NON ha mai accettato. Una dedica al padre tra odio, amore, ma soprattutto perdono e una scusa per guardarsi dentro: “E’ questo che devo imparare da te … non fare accordi con i ricordi quando ti manca il fiato”.
Al suo sesto Sanremo da Big, Gianluca Grignani presenta una canzone dedicata a suo padre, un commovente brano che unisce l’intensità dell’orchestra alle sonorità del rock, scritta assieme a Enrico Melozzi (direttore d’orchestra ben noto al pubblico del Festival). Il brano è un vero racconto autobiografico: Gianluca ricorda un padre forte ma sorridente che poi, a un certo punto, ha lasciato la casa dove vivevano insieme. Un giorno, riceve una telefonata che gli dice: «Ma no che non sto male, ma quando accadrà tu verrai o no al mio funerale?». Grignani a quel punto sceglie di perdonare e dice: «In mezzo a chi finge cordoglio sarò il tuo orgoglio».
21.07: Il pezzo LGBTQ per eccellenza, acchiappa, ha tutto per potersi affermare. Tiene il palco alla grande. L’ovazione dell’Ariston. E’ piaciuto!
21.06: La base è molto simile ad alcuni pezzi di Fabri Fibra
di M. F. Rocati – P. Antonacci – O. Inglese – D. Simonetta
Ed. Eclectic Music Publishing/Nuova Nassau/Thaurus Publishing – Milano
Ma siamo l’Italia anche oggi, la stiamo salvando
Vai Bdope, fammi sentire quanto sei italiano
Sex boy ma non parlo americano
Per i tuoi sono il tipico italiano
Tu sai che non è la cosa giusta
Finché la vicina non ci bussa
Finché non sente le urla
Ai ai ai ai Ai
Che sono perverso e non mi giudichi
Se metterò il rossetto in ufficio lunedì
Da due passiamo a tre
E adesso ci lasciate fare
Il sesso (made in Italy)
L’amore (made in Italy)
Il sogno (made in Italy)
La storia (made in Italy)
Tu vuo’ fa l’americano
Io voglio morire da italiano
Io voglio una vita come Vasco
Stringere la mano a Celentano
Ti voglio nuda col calzino bianco
Io sono il tuo Leonardo
E a ma ma marama
Nel mio letto c’è spazio
Ai ai ai ai ai
Che sono perverso e non mi giudichi
Se metterò il rossetto in ufficio lunedì
Da due passiamo a tre
E adesso ci lasciate fare
Il sesso (made in Italy)
L’amore (made in Italy)
Il sogno (made in Italy)
La storia (made in Italy)
Che sono perverso e non mi giudichi
Se metterò il rossetto in ufficio lunedì
Da due passiamo a tre
E adesso ci lasciate fare
Il sesso (made in Italy)
L’amore (made in Italy)
Il sogno (made in Italy)
La storia (made in Italy)
La festa (made in Italy)
La voglia (made in Italy)
I piedi (made in Italy)
L’Italia (made in Italy)
21..05: Rosa Chemical – “Made in Italy” (TESTO: Manuel Franco Rocati, Paolo Antonacci MUSICA: Davide Simonetta, Oscar Inglese)
E’ la quota Dargen di quest’anno. Immediatamente orecchiabile, ironica con tutti gli stereotipi del made in italy musicale : “Io voglio una vita come Vasco stringere la mano a Celentano, ma ti voglio nuda con il calzino bianco”. Perfetta la vuvuzela finale.
A portare un ritmo veramente scatenato al Festival di Sanremo ci pensa Rosa Chemical, con una canzone elettronica che affronta con ironia gli stereotipi dell’italianità, ideale per chi sentirà la mancanza di Achille Lauro. Tante le citazioni, da “Tu vuo’ fa l’americano” (di cui forse si propone come una sorta di “sequel” non ufficiale) a Vasco Rossi, Celentano e Leonardo Da Vinci. Tutto qui è “Made in Italy”: il sesso, l’amore, il sogno, la storia, persino… i piedi. Diventerà un tormentone il suo “Badabadabidababa badibubum”. Finale a sorpresa con trombetta. Il testo è scritto da Rosa Chemical con Paolo Antonacci, figlio di Biagio.
21.03: Decolla il pezzo di Mara Sattei! Sta cantando meglio rispetto a martedì, è un pezzo che sarebbe stato cucito bene su Giorgia.
21.01: Dolce, cruda, vera, Mara Sattei può essere una delle rivelazioni di questo Sanremo. Semplicità ed eleganza
di D. David – E. Brun – D. Mattei – D. David
Ed. Sony Music Publishing (Italy)/Me Next/THASUP/Tuttomoltobenegrazie – Milano – Padova
Ti chiamerei anche se non prende
Ti cercherei dove non si vede
Non importa se fa male
A piedi scalzi sulla neve
Non ho paura di cadere
Pensavo di poter guarire il tuo cuore da tutte le voci che senti
Però il risultato non cambia nemmeno se cambi gli addendi
Pensavo di poter usare la voce ma dentro di me ora la voce non c’è
Ed ho usato duemila minuti per capire di me in fondo cosa pensi
Ho trovato solo la rabbia forse siamo troppo diversi
Ho capito che non era amore ma soltanto un gioco che avevi creato per me
E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
Io mi ricordo quando ritornavi a casa stanco
E sotterravi i tuoi problemi dentro fiumi d’alcool
E ogni volta mi dicevi che la colpa era la mia
Non ti importava di distruggere i nostri momenti
Lividi sopra il mio corpo erano solo i segni
Che quel male che ti porti non andrà più via
Pensavo di poter guardare le cose da un punto di vista diverso
Però il tuo riflesso non cambia
Non entri mai nel mio universo
Pensavo di poter usare la voce ma dentro di me ora la voce non c’è
Ed ho usato duemila minuti per capire che in fondo tu eri diverso
Cercassi nel buio le ombre
O l’aria nel mare blu intenso
Ho capito che non era amore ma soltanto un posto che avevi creato per me
E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
Ma dimmi se c’è stato amore tra quelle parole (tra quelle parole)
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore (anzi duemila ore)
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
20.59: Mara Sattei – “Duemilaminuti” (TESTO: Damiano David MUSICA: Damiano David, Davide Mattei (Thasup), Enrico Bruno)
“Pensavo di guarire il tuo cuore da tutte le voci che senti” è uno dei passaggi più intensi di questa canzone in cui Mara Sattei tira fuori tutta la sua voce e la getta oltre l’ostacolo. Un bel pezzo pop che devo capire se si attaccherà su quel palco dove tante canzoni sono transitate.
Damiano David, voce dei Maneskin, è l’autore del testo di questo brano per Sanremo, di cui ha firmato anche la musica con thasup (fratello di Mara Sattei) ed Enrico Brun. Un bel curriculum per una canzone tutt’altro che superficiale, anche piuttosto dolorosa: parla di un amore tossico, fatto di fiumi di alcol che sotterrano problemi, di lividi sul corpo, di manipolazione mentale («E ogni volta mi dicevi che la colpa era mia»). Il ritornello non potrebbe essere più chiaro («Mi hai insegnato a respirare, poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce») mentre Mara Sattei, al suo debutto festivaliero, sfoggia un limpido talento vocale.
20.58: Pezzo da festa estiva, l’ovazione dell’Ariston. Potrebbero recuperare posizioni in classifica
20.56: Si balla con Paola & Chiara. Il ritornello al secondo ascolto resta in testa,
di J. Ettorre – A. La Cava – P. Iezzi – C. Iezzi – J. Ettorre – A. La Cava – G. Cremona – F. Mercuri – L. Grillotti – E. D. Maimone
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Metatron Publishing/Jet Music Publishing/Ultra Music Publishing Europe/Merk & Kremont – Milano – Torino – Bologna
La pista non è più buia
E l’ansia con te si annulla
C’è un fuoco, una strobo
E tutti i colori di questa città
In questa notte di sole
Come se fosse l’ultima
Se fosse l’ultima canzone
Adesso che il cuore scoppia
Per la strada nella folla
Io non so fare a meno
C’è un gioco, una strobo
Che ferma il tempo, che non se ne va
In questa notte di sole
Come se fosse l’ultima
Se fosse l’ultima canzone
E due milioni di parole non bastano
Per dirti cosa sei per me
E tutto quello che ci serve è in un battito
In questa notte di sole
Come se fosse l’ultima
Se fosse l’ultima canzone
20.54: Paola & Chiara – “Furore” (TESTO: Jacopo Ettorre, Alessandro La Cava, Paola Iezzi, Chiara Iezzi MUSICA: Federico Mercuri, Giordano Cremona, Leonardo Grillotti, Eugenio Maimone, Jacopo Ettorre, Alessandro La Cava)
Sono le Paola e Chiara di Vamos a Bailar (occhio al doppio “con te” da battito di mani) ma nel 2023. Voci perfette su un ritmo “da ballare come se fosse l’ultima canzone furore con te”.
Si balla davvero con Paola & Chiara! Il pezzo di Sanremo ci riporta ai successi più noti delle sorelle Iezzi con sonorità pop dance dove ritroviamo persino degli archi in stile discomusic. Il “Furore” del titolo si riferisce alla voglia di lasciarsi andare, abbandonare tutto e «Ballare ancora, ballare come se fosse l’ultima canzone». Siamo pronti.
20.53: Tre minuti di codici per il televoto perchè oggi si può votare da casa
20.50: OGGI POTETE CANTARE CON NOI! Metteremo i testi delle canzoni
20.48: Amadeus entra sul palco dell’Ariston in diretta Instagram
20.46: C’è Gianni Morandi sul palco dell’Ariston
20.44: Sul palco dell’Ariston risalirà Peppino Di Capri, uno dei grandi della musica italiana, mentre Gianni Morandi canterà con Sangiovanni “Fatti (ri)mandare dalla mamma a prendere il latte”.
20.42: Domani Amadeus sarà affiancato dalla attrice Chiara Francini, mentre sabato tornerà in scena Chiara Ferragni, già protagonista martedì sera. Gli ospiti più attesi della terza serata saranno i Måneskin, gruppo che ha vinto nel 2021.
20.40: A condurre il Festival sarà per il quarto anno consecutivo Amadeus, affiancato alla conduzione da Gianni Morandi che sarà presente sul palco dell’Ariston tutte le sere. Questa sera la co-conduttrice sarà Paola Egonu, schiacciatrice opposta della Nazionale italiana di pallavolo, campionessa europea in carica e bronzo ai Mondiali di ottobre 2022.
20.37: Nella prima e nella seconda serata (martedì 1 e mercoledì 2 febbraio, con 14 artisti in gara ciascuna) hanno votato la giuria della sala stampa, tv, radio e web che effettuerà la propria votazione dividendosi in tre componenti autonome: un terzo per tv e carta stampata, un terzo per quella radio e un terzo per la giuria web. Il risultato complessivo ha determinato una classifica delle 14 canzoni eseguite in ciascuna serata.
20.34: Ci aspettano altre tre serate piene di musica: nella terza, questa sera, si esibiranno tutti i 28 artisti in gara e sarà il modo per riascoltare i pezzi che magari abbiamo già sentito anche in radio con l’arrangiamento sanremese e con l’orchestra.
20.31: Vi racconteremo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi terremo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2023 al termine della serata finale di sabato 11 febbraio.
20.28: A Sport seguirà minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiuteranno nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore, l’originalità di testi e musiche e nel giudicare gli outfit dei partecipanti.
20.25: Buonasera agli amici di OA Sport e benvenuti alla diretta live della terza serata della 73ma edizione del Festival di Sanremo
IL PROGRAMMA E L’ORDINE DEI CANTANTI DI OGGI
Il programma di Sanremo 2023 giorno per giorno: ospiti, cantanti, conduttrici – Tutti i vincitori e l’albo d’oro del Festival – Chi sono le presentatrici di Sanremo 2023? Le co-conduttrici giorno per giorno – Il regolamento di Sanremo 2022: come funziona la gara – Sanremo 2023, i cachet e quanto guadagnano Amadeus, cantanti, ospiti e conduttrici – Sanremo 2023, i cantanti in gara: testi e titoli delle canzoni – Sanremo 2023, i favoriti e le scommesse – Il programma di giovedì 9 febbraio: big in gara, presentatori, ospiti – Chi saranno gli ospiti del Festival di Sanremo 2023? – Chi saranno gli ospiti di oggi, 9 febbraio? – La cronaca della prima serata del Festival 2023 – Le pagelle della prima serata del Festival 2023 – La cronaca della seconda serata del Festival 2023 – Le pagelle della seconda serata del Festival 2023 – Gli ascolti della prima serata – Cosa è successo a Blanco? – Il video della esibizione di Blanco – Quanto guadagna Paola Egonu a presentare il Festival?
Buonasera e benvenuti alla DIRETTA LIVE della terza serata della 73ma edizione del Festival di Sanremo. OA Sport seguirà minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiuteranno nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore, l’originalità di testi e musiche e nel giudicare gli outfit dei partecipanti. Vi racconteremo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi terremo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2023 al termine della serata finale di sabato 11 febbraio.
Ci aspettano altre tre serate piene di musica: nella terza, questa sera, si esibiranno tutti i 28 artisti in gara e sarà il modo per riascoltare i pezzi che magari abbiamo già sentito anche in radio con l’arrangiamento sanremese e con l’orchestra. Nella prima e nella seconda serata (martedì 1 e mercoledì 2 febbraio, con 14 artisti in gara ciascuna) hanno votato la giuria della sala stampa, tv, radio e web che effettuerà la propria votazione dividendosi in tre componenti autonome: un terzo per tv e carta stampata, un terzo per quella radio e un terzo per la giuria web. Il risultato complessivo ha determinato una classifica delle 14 canzoni eseguite in ciascuna serata. Al termine della serata di ieri è stata stilata una classifica generale congiunta di tutte le 28 canzoni in gara.
Nella serata oderna il voto sarà affidato per il 50% al televoto e per l’altro 50% alla giuria demoscopica. Nel corso della quarta serata la votazione sarà tripartita: il 34% affidato al televoto, il 33% alla giuria sala stampa, tv, radio, web e il 33% alla giuria demoscopica, mentre nella quinta i 28 campioni saranno giudicati dal solo televoto che andrà a sommarsi alle precedenti classifiche. Al termine della quinta serata per decretare il vincitore del 73° Festival di Sanremo tra i 5 finalisti (ovvero i primi 5 classificati nella somma di tutte le votazione della settimana) nuova votazione da parte di televoto, giuria sala stampa, tv, radio, web e giuria demoscopica.
A condurre il Festival sarà per il quarto anno consecutivo Amadeus, affiancato alla conduzione da Gianni Morandi che sarà presente sul palco dell’Ariston tutte le sere. Questa sera la co-conduttrice sarà Paola Egonu, schiacciatrice opposta della Nazionale italiana di pallavolo, campionessa europea in carica e bronzo ai Mondiali di ottobre 2022. Domani Amadeus sarà affiancato dalla attrice Chiara Francini, mentre sabato tornerà in scena Chiara Ferragni, già protagonista martedì sera. Gli ospiti più attesi della terza serata saranno i Måneskin, gruppo che ha vinto nel 2021. Sul palco dell’Ariston risalirà Peppino Di Capri, uno dei grandi della musica italiana, mentre Gianni Morandi canterà con Sangiovanni “Fatti (ri)mandare dalla mamma a prendere il latte”.
Questa la lista dei Big in gara oggi in ordine di uscita sul palco:
Paola & Chiara – “Furore” Mara Sattei – “Duemilaminuti” Rosa Chemical – “Made in Italy” Gianluca Grignani – “Quando ti manca il fiato” Levante – “Vivo” Tananai – “Tango” Lazza – “Cenere” LDA – “Se poi domani” Madame – “Il bene nel male” Ultimo – “Alba” Elodie – “Due” Mr. Rain – “Supereroi” Giorgia – “Parole dette male” Colla Zio – “Non mi va” Marco Mengoni – “Due vite” Colapesce Dimartino – “Splash” Coma_Cose – “L’addio” Leo Gassmann – “Terzo cuore” I Cugini di Campagna – “Lettera 22” Olly – “Polvere” Anna Oxa – “Sali (Canto dell’anima)” Articolo 31 – “Un bel viaggio” Ariete – “Mare di guai” Sethu – “Cause perse” Shari – “Egoista” Gianmaria – “Mostro” Modà – “Lasciami” Will – “Stupido”
OASport vi propone la DIRETTA LIVE della terza serata della 73ma edizione del Festival di Sanremo: cronaca in tempo reale ed aggiornamenti costanti per non perdervi nulla di questo spettacolo. Appuntamento alle 20.40 circa. Buon divertimento!
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